Music

June 4, 2012

Lo spettacolo dei Bubble Beatz, a Bolzano per la finale di Upload

Marco Bassetti

I Bubble Beatz sono uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie, il corpo e la mente. Chi ha visto dal vivo una loro esibizione racconta di uno spettacolo a 360 gradi, folle e colorato, ipnotico e travolgente. Chi guarda un loro video su Youtube può averne solo un’idea sbiadita, lontanissima dalla vera esperienza, scorporata, senza la carne, i nervi. Sudore e lamiera.

Al centro di tutto c’è il ritmo, padre di tutte le cose, di tutte le cose re, che trascina i corpi verso luoghi impensabili e primordiali spazi. I due ragazzi dalla Svizzera lo comandano con delle grosse mazze e ne sono comandati. Generandolo, ne rimangono travolti. E con loro tutto il pubblico, come in trance. Come ammaliato da una mantra pulsante e urbano, primitivo e post-moderno. Trash-dance, metal-techno, industrial-tribal-house.

Suonano tutto quello che passa loro per le mani, i Bubble Beatz. Tutto quello che può generare un ritmo può andare bene, viene riciclato, riadattato, riassemblato e riutilizzato. In un nuovo contesto, gli oggetti raccolti vivono una nuova vita: travi, legni, fili, coperchi, tubi, bottiglie, cartelli stradali. Dalla batteria elettronica alla batteria di pentole il passo è breve. Lo abbiamo fatto tutti almeno una volta nella vita con forchetta e bicchiere, ma qui siamo ad un livello orecchio-braccia-cuore-ritmo superiore. La connessione tra materia, nervi e battito è pre-cognitiva. È pura pulsione generatrice. E così il dancefloor si trasforma in giungla e la giungla in irrefrenabile danza.

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