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June 4, 2012

La sacralità delle montagne nella rivelazione di Francesco Clemente

Aaron Ceolan

“Seguire, in un pomeriggio d’estate, una catena di monti all’orizzonte oppure un ramo che getta la sua ombra sopra colui che si riposa – ciò significa respirare l’aura di quelle montagne, di quel ramo.” È in questo modo che Walter Benjamin si esprime considerando l’aura di un dato posto, di un luogo preciso, ed è proprio questo aspetto intimo di penetrazione e apprendimento ciò che cerca di trasmettere con le sue nuove opere Francesco Clemente, liberando le sensazioni più intrinseche di ognuno di noi. Analizzando i pendii che si alternano a fitti boschi e a lunghe vallate, caratteristici delle nostre Dolomiti, Clemente vuole trasmettere l’inavvicinabile sacralità e misteriosità che da sempre accompagnano queste montagne. Lo Studio d’Arte Raffaelli di Trento inaugura giovedì 7 giugno la mostra, Francesco Clemente – Emblems and Mountains: Recent Watercolors and Works on Paper. Si tratta di una serie di nuove opere su carta dell’artista napoletano, il quale è riuscito a penetrare la grande forza naturale trasmessa da una catena montuosa a noi così familiare. La varietà di colori e i soggetti che rappresentano praticamente ciò che giornalmente circonda coloro che hanno la fortuna di vivere presso tali montagne, farà sentire ogni osservatore di queste opere d’arte piacevolmente a suo agio. Sarà la vitalità e allo stesso tempo l’intimità scaturita dalle realizzazioni dell’artista a trasportare il visitatore all’interno del percorso espositivo. I contenuti naturalistici nei lavori di Clemente saranno accompagnati da sottili giochi di simboli e di miti, a lui molto cari. Proprio per questo motivo il catalogo dedicato alla mostra da Raffaelli, presenta dei saggi di Louise Landes Levi e Charles Stein, poeti e studiosi da sempre allievi di Chögyal Namkhai Norbu, illustre insegnante della scuola Dzoghen di Buddhismo tibetano. Norbu, considerato uno dei maggiori maestri viventi del Buddhismo tibetano, ha insegnato all’Università Orientale di Napoli tra il 1962 e il 1992, organizzando svariati incontri ai quali prese parte anche Clemente con la moglie Alba. Negli anni Settanta Clemente visita più volte l’India, dov’è nato il suo interesse per diverse tradizioni contemplative. Secondo il Buddhismo tibetano, lo Dzoghen, è lo stato primordiale della mente e allo stesso tempo l’elemento d’insegnamento necessario per compiere tale condizione. Si tratta, secondo la letteratura Dzoghen, del più alto e definitivo passo verso l’illuminazione. Nei testi del catalogo, Levi e Stein analizzano proprio secondo il punto di vista Dzoghen le opere di Clemente, facendo riferimento al tema della luce, dell’illuminazione e del vuoto.

Francesco Clemente nasce a Napoli nel 1952. É tra gli assoluti protagonisti, vicino a Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino del movimento della Transavanguardia, teorizzata a partire dai primissimi anni Ottanta da Achille Bonito Oliva. In quella rifioritura della manualità, dunque del ritorno alla pittura, mentre ci si convinceva che non era più la novità dei materiali usati a contrassegnare l’originalità di un’opera d’arte, Clemente illustra il racconto del mondo in cui egli stesso si vede insieme alla moglie, in un contesto pienamente intimo. Veniva esibito il primato dell’arte, il desiderio di creare delle opere che ritrovino loro stesse il piacere della propria esposizione. Sempre negli anni Ottanta, si trasferisce a New York, dove inizia una serie di importanti collaborazioni tra le quali con Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol, e dove espone al Metropolitan Museum of Art nel 1985. I suoi lavori illustrano spesso e volentieri opere poetiche, quali quelle di Allen Ginsberg, John Wieners o Salman Rushdie. Abbiamo assistito alle più importanti retrospettive di Clemente alla Nationalgalerie di Berlino (1984), al Philadelphia Museum of Art (1990), al Guggenheim sia di New York che di Bilbao (1999-2000), al Maxxi di Roma (2006) e al Madre di Napoli (2009). Oggi Francesco Clemente vive e lavora tra Madras in India, e New York.

 

Studio d’Arte Raffaelli, Trento
Francesco Clemente
Emblems and Mountains:
Recent Watercolors and Works on Paper
7 giugno – 30 settembre 2012

Inaugurazione: 7 giugno 2012, ore 18:30

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