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June 2, 2012

Le coppelle dei laghi di Sopranes: Un’esposizione a cielo aperto

Franz

Alla forcella Pfitscher Schartl, vicino ai laghi di Sopranes, si può ammirare un’incredibile quantità di coppelle. Gli archeologi hanno individuato circa una ventina di pietre piatte, alcune delle quali presentano fino a cento fossette. Oggi ci mettiamo alla ricerca di queste misteriose tracce lasciate dai nostri antenati. 

Compiendo una gita sulle montagne altoatesine, con un po’ di fortuna è possibile imbattersi nelle coppelle. L’ignaro escursionista ci passa accanto senza accorgersene, l’occhio esperto, invece, le riconosce senza esitare. Si tratta di piccoli incavi, scavati nella roccia in tempi lontani, spesso collegati tra loro da linee. Si trovano a valle e in quota, per lo più in punti panoramici e in prossimità di valichi, come alla forcella vicino ai laghi di Sopranes, a più di 2100 metri di altitudine. Oltre alle solite buchette, qui sono presenti anche incisioni, soprattutto a forma di spirale. Alla ricerca di questi segni del passato ci imbattiamo anche in resti di mura.

La datazione esatta, come nel caso di molte altre coppelle, è difficile da effettuare. Cocci di ceramica e uno strato di carbone dimostrano che il luogo è stato ripetutamente utilizzato dal Bronzo finale (XII-XI secolo a.C.) fino all’epoca romana; probabilmente si trattava di un luogo di culto. L’esperto di coppelle Franz Haller riteneva che si trattasse addirittura di un luogo di culto legato agli astri, dal momento che – come ha scritto negli anni Settanta – il 21 giugno il sole sorge dietro la cresta di Picco Ivigna e i suoi primi raggi colpiscono proprio questo punto. I contadini della zona raccontano che un tempo i defunti venivano portati a spalla da Plan fino a San Pietro di Quarazze, e che alla forcella vicino ai laghi di Sopranes aveva luogo la cosiddetta “Totenrast” (letteralmente “il riposo dei morti”). I portatori, mentre riprendevano fiato, mettevano un po’ di grasso nelle coppelle e vi accendevano un piccolo stoppino.

Un altro rogo votivo, databile tra la fine dell’età del Bronzo e la seconda età del Ferro, è stato trovato sul vicino dosso del Mutkopf, sopra Tirolo. Qui sono state rinvenute ossa bruciate e pietre fuse. Il grande fuoco poteva essere visto da tutta la conca meranese come anche dalle montagne circostanti. Indizi utili all’individuazione di questo sito archeologico sono stati il vicino bosco chiamato “Kasleit” (da Castlir, castelliere) e una leggenda che narra di un castello abitato da nani sul Mutkopf: spesso infatti nella toponomastica e nei racconti popolari è rimasta traccia di luoghi frequentati nell’antichità.

Dai Masi della Muta ai laghi di Sopranes

La funivia ci porta da Tirolo (596 m) ai Masi della Muta (1361 m). Con il n. 22 arriviamo, in 10 minuti, al maso Steinegg ( ), e in altri 50 al ristorante Mutkopf (1684 m) ( ), attraverso un sentiero nel bosco a tratti molto panoramico. Saliamo seguendo l’indicazione “Laghi di Sopranes” (sempre n. 22, poi proseguire sul n. 22a, lo “Jägersteig”, sentiero dei cacciatori). In 1,45 ore dal Mutkopf arriviamo alla forcella Pfitscher Schartl (2132 m), dove incontriamo diverse pietre coppellate su entrambi i lati del sentiero. Da qui giungiamo subito al laghetto di Vizze (2126 m) e, in 10 minuti, alla malga Casera di Sopra (2131 m) ( ), posta in uno splendido anfiteatro con cascate e laghetti, a 3 ore dalla partenza. Si torna dalla stessa via, un po’ più rapidamente che all’andata perché c’è meno salita. Solo per i più allenati proponiamo la discesa per la val Sopranes fino a Tirolo lungo il sentiero n. 6, in poco meno di 4 ore.

Informazioni pratiche

Una bellissima distesa di coppelle ai lati del sentiero con vista sulla conca meranese. Escursione lunga e appagante in ambiente alpino. Tempo di percorrenza 5,30–6 ore, dislivello 900 m, 14 km
Punto di partenza: Tirolo, sopra Merano, con parcheggio alla stazione a valle della funivia della Muta.
Funivia della Muta: dal 15 marzo al 15 novembre, ore 8.30-12 e 13-18 ogni mezz’ora (da luglio a settembre fino alle 19); tel. 0473 923480, www.seilbahn-hochmuth.it
Punti di ristoro: Ristorante Mutkopf: ai margini del bosco con ampia terrazza panoramica; aperto da inizio aprile a inizio novembre; tel. 0473 229941, www.talbauer.it
Malga Casera di Sopra: tra i laghi di Sopranes nel cuore del Gruppo di Tessa; aperta da inizio giugno a fine ottobre; tel. 0473 923488

Tratto dal libro:
Luisa Righi/Stefan Wallisch
Ötzi, i Reti e i Romani
Gite archeologiche in Alto Adige
Folio Editore, Vienna – Bolzano
ISBN: 978-88-6299-008-0
Disponibile in libreria

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