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June 1, 2012

Ferruccio Cumer risponde alle perplessità espresse da Durnwalder sulla Zelig

Luca Sticcotti

Negli ultimi giorni sulla stampa (cfr quotidiano Alto Adige, 30 maggio 2012) hanno trovato spazio le perplessità espresse dal presidente della giunta provinciale Durnwalder in merito ai finanziamenti che la scuola di cinema Zelig riceve annualmente. Nell’articolo si giunge persino a paventare una possibile chiusura della scuola in un prossimo futuro.  In merito abbiamo sentito Ferruccio Cumer che della Zelig è stato uno dei soci fondatori.

Cumer, qual è stata la vostra reazione alle affermazioni di Durnwalder? La cosa ci ha sorpreso non poco. Innanzitutto non abbiamo capito perché Durnwalder abbia parlato di 2 milioni di euro di finanziamento. La cifra reale corrisponde infatti a meno di un quarto e cioè 450 mila euro volti a fornire una formazione che, per quello che sappiamo, è quasi a prezzo di saldo rispetto ad altre scuole di formazione a livello locale che hanno un costo per studente molto superiore al nostro. E’ poi da tenere in considerazione il fatto che il finanziamento copre solo del 50% dei nostri costi: la cifra restante proviene da un autofinanziamento legato ai nostri lavori, alla vendita dei nostri film e all’organizzazione di altri tipi di formazione mantenendo contatti con l’Europa.

La critica principale che vi rivolge Durnwalder riguarda il fatto che il vostro lavoro non avrebbe una ricaduta sull’occupazione di lavoro a livello locale. Cosa rispondete in merito? A questo proposito Durnwalder parla di accertamenti che sarebbero in corso. In realtà questa documentazione noi l’abbiamo fornita da tempo e ci stupisce il fatto che il presidente non ne sia a conoscenza. I documenti certificano come circa il 50% dei diplomati della Zelig operino sul territorio altoatesino e 30 ditte siano attive nel territorio sulla spinta dei diplomati. Ci sembrano risultati rispettabilissimi. Sulla questione poi che la Zelig o altre istituzioni come l’università debbano essere destinate a persone che poi si fermano sul territorio siamo molto perplessi. Anche all’ospedale abbiamo un sacco di infermieri formati in Polonia o in Ungheria. Fra i paesi ci sono scambi sia di lavoratori che di formazione, il mondo è fatto così. D’altro canto è importante anche che parte delle persone si fermino qui e quindi è logico che la provincia controlli che questo avvenga.

Dunque il ruolo della Zelig va riaffermato anche oggi? Senz’altro. Sul territorio la Zelig ha avuto un importante influsso portando ad una vera fioritura della cultura audiovisiva. La stessa attività ora portata avanti dalla BLS Film Commission era stata proposta a suo tempo da Zelig, senza però essere presa minimamente in considerazione. E guarda caso in questi ultimi tempi Zelig ha organizzato diversi corsi di formazione proprio per fare in modo che eventuali lavorazioni nel nostro territorio possano appoggiarsi su troupe locali dotate del necessario tasso di professionalità.    

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  • Kunigunde Weissenegger · 

    4.6.2012, update, aus der heutigen Sitzung der Landesregierung:
    Filmschule Zelig für weitere drei Jahre gesichert
    Das Land wird die Ausbildung an der Filmschule Zelig in Bozen auch in den kommenden drei Jahren finanziell unterstützen. Dies hat die Landesregierung heute entschieden. “Wir sind der Meinung, dass wir den interessierten Jugendlichen diese Chance auch weiterhin bieten sollten, auch weil wir festgestellt haben, dass die allermeisten Absolventen auch einen Arbeitsplatz finden”, so Landeshauptmann Luis Durnwalder heute nach der Sitzung der Landesregierung. Durnwalder betonte auch, dass die Zelig sich international einen guten Namen erarbeitet habe, was man ebenfalls honorieren wolle. Insgesamt kostet die Förderung eines weiteren Ausbildungszyklus’ an der Zelig das Land 1,35 Millionen Euro in drei Jahren.