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May 16, 2012

Professione Transformer. Che lavoro fai? chiedetelo a Alf re-creation

Franz

Torna “Professione Transformer”, la serie di appuntamenti che The Hub dedica a tutti quelli cui la domanda “che lavoro fai?” sta un po’ stretta. Creativi e inventori di nuove professionalità si presentano e parlano del proprio lavoro.

Stasera è la volta di “Alf re-creation”, un piccolo brand con sede a Padova, nato nel 2007 dall’amicizia e dai sogni di tre giovani padovani, Andrea, 24 anni, studente in ingegneria gestionale, Luca, 26 anni, architetto e Federico, 23 anni, studente in architettura. La loro idea è ridare vita a materiali dismessi facendo nascere dalla loro collaborazione materica degli oggetti unici ed irripetibili. Alf crea accessori, cinture, borse e bracciali (per ora) costituiti da materiale riciclato, ovvero derivati dall’assemblaggio di teloni di camion, feltro e camere d’aria di gomme di biciclette.
Siamo tre ragazzi che sognando un nuovo futuro, hanno voluto creare qualcosa di unico ed irripetibile. L’idea era chiara: dare una nuova vita dignitosa a materiali di scarto presi dalla strada che costituiscono solo un rifiuto per questo mondo. Il risultato sono prodotti composti da materiali apparentemente incompatibili tra di loro e che appartengono al passato ma che sono ancora in grado di mantenere il fascino dell’umanità, dell’imperfezione e della realtà. Il mondo che ci sta attorno ci ha offerto la materia prima su cui lavorare, stava a noi trovare l’idea che raccogliesse tutto!”


La materia ha caratteristiche imprescindibili che non perde dopo il suo utilizzo, sta a noi sfruttare le sue potenzialità. Bisogna saper osservare, guardarsi attorno, studiare i materiali e saper scegliere a seconda delle qualità che si ricercano. Non è un’operazione facile, richiede una grande ricerca, trovare le peculiarità di ogni corpo e cercare di evidenziarle nell’utilizzo in assemblaggio con altri materiali. Se ne ottiene un oggetto caricato di una funzione ben definita. Diventa perciò un oggetto completamente nuovo.
Alf cerca costantemente di utilizzare e sperimentare “materiali rifiuto” studiandone inizialmente le caratteristiche ed il loro comportamento, per poi riuscire a sfruttare al meglio le prestazioni offerte dagli stessi. I materiali utilizzati hanno già svolto la funzione per cui sono stati creati, ed attualmente vengono considerati rifiuto; si trovano in uno stato di stasi in attesa di essere smaltiti, macerati o riciclati. La forza del gruppo sta nel riuscire ad immaginare quale altra vita dignitosa potrebbero avere, cercando di “unire le forze” di materiali che finora hanno svolto mansioni del tutto differenti, e quindi apparentemente incompatibili, per dar vita ad una collaborazione materica utile a creare un unico prodotto. Non è ALF se manca il riuso, non è ALF se manca l’accoppiamento di più materiali differenti tra di loro, non è ALF se manca l’unicità e l’irripetibilità, non è ALF se manca l’originalità e la creatività. In totale assenza di novità non definiamo “creativa” un’idea. Il risultato nuovo nasce dal legame tra elementi noti da tempo, ma fino ad allora sparsi e in apparenza estranei gli uni agli altri. Inventare è discernere, è scegliere fra tutte le combinazioni che si potevano fare. Le migliori saranno quelle formate da elementi prelevati da settori molto distanti.
Inaspettatamente da vecchi scarti di feltro colorato, camere d’aria forate e teloni di camion pronti per essere spediti in discarica nasce la nostra ALF belt. Da vecchi teloni di camion, camicie usurate, nylon trasparente usato esce la nostra changing bag.

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There is one comment for this article.
  • Bruna · 

    Carissimi …sono stata felice di vedere la vostra creatività ed audacia nel “inventare” una professione in un tempo in cui tutti si lamentano che non c’è lavoro!BRAVI O MELGIO BRAVISSIMI

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