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May 15, 2012

Esercizio settimanale di ottimismo altoatesino (e tutto alpino) #25

Anna Quinz

… rispondendo, da me a me, alla domanda “per quali ragioni anche la settimana scorsa (7 – 14 maggio 2012) per me è valsa la pena vivere in Alto Adige?”

1. Perché è stata la settimana degli Alpini, e dei bolzanini con gli Alpini. Non me ne vogliate se le 10 buone ragioni per vivere qui, questa volta le dedico tutte a loro.
2. Perché Bolzano così non l’avevamo mai vista. E non la rivedremo più. A meno che l’entusiasta Luis, non smuova le acque per riavere di nuovo l’adunata alpina, prima di 60 anni. Io appoggio in pieno la proposta.
3. Perché nonostante le previsioni apocalittiche, quello che abbiamo vissuto era solo ed esclusivamente una grande festa. Io tanti bolzanini sorridenti tutti insieme non li avevo mai visti. Una felicità dilagante e travolgente che ha coinvolto tutti, di ogni età sesso lingua pensiero politico e religione. Una felicità che rimarrà nelle teste di chi c’era, e come rammarico in quelle di chi – ahimè – temendo il peggio ha deciso di fuggire.
4. Perché gli Alpini, e noi con loro, hanno potuto vivere luoghi della città che normalmente per noi autoctoni sono off limits. Dalle tende on ogni aiuola, al parco davanti al Monumento della Vittoria. Io, ad esempio, ho grigliato con un gruppo di Alpini di Domodossola, nel parco davanti alla Stazione. Luogo notoriamente “malfamato”, in questi giorni era un camping perfetto e multietnico.
5. Perché vedere il centro storico così vivo e pieno di gente (allegra e nulla più), fino ad orari per noi normalmente improponibili, riempiva il cuore. E vedere che stamattina tutto era di nuovo perfetto e pulito, ha fatto capire che la città può vivere la notte, senza danni a cose e persone. Speriamo se ne faccia tesoro per il futuro.
6. Perché camminare su ponte Talvera, ma non sui marciapiedi, o in mezzo a Corso Libertà, o mangiare piadina romagnola (o l’enorme bue che girava su un enorme spiedo) in mezzo a una piazza Vittoria libera dal traffico, è cosa che rimpiangeremo a lungo.
7. Perché il centro storico di Bolzano e tutto il resto della città, fino agli angoli più remoti, hanno avuto per un paio di giorno pari dignità e risalto. Ogni via piena di penne nere, ogni piazza una piazza centrale della e per la città.
8. Perché è stata la nemesi dei bar “sfigati”. Gli Alpini mica sapevano qual è il bar “Trendy”, andavano dove c’era festa, musica accoglienza. Chi si è organizzato come ad esempio il Gingerino in via Museo, ha guadagnato in entusiasmo e divertimento (e incasso).
9. Perché la sfilata lunga 12 ore, era quasi commovente. Applausi, striscioni con frasi sentite e toccanti, gli “hip hip hurrà” a Bolzano e alla sua capacità di accoglienza, erano un toccasana per la tendenza lamentosa e critica dei bolzanini, fieri di essere riusciti a fare una cosa davvero grande.
10. Perché le penne nere e le camice a quadri, ci mancheranno. Già oggi, con questo silenzio, ci mancano un po’. Mancheranno alle donne che hanno avuto una bella dose di autostima, mancheranno ai bar che non venderanno mai più tanta birra. Mancheranno a chi aveva un allegro accampamento sotto casa. Mancheranno a tutti coloro che una Bolzano così la sognavano da molto e sperano di rivederla e riviverla presto.
Grazie Alpini, Bolzano vi è davvero grata per il grandioso week end che le avete regalato.

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Comments

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There is one comment for this article.
  • Emanuele · 

    Belle parole per una bella manifestazione…
    Tanti cari saluti da Bergamo/Berghèm (Berg heim), terra di alpi e alpini.
    Ema

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