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May 3, 2012

Tutte le resistenze contemporanee, in un clik (e in un paio di link)

Anna Quinz

La seconda edizione del Festival delle Resistenze si è conclusa il primo maggio. Circa 6000 le presenze calcolate, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Segno importante, di un evento che, nell’overbooking festivaliero a cui ci sottopone la nostra terra, si assesta come uno degli appuntamenti più significativi dell’anno, uno dei più interessanti, uno dei più meritevoli di segnare un punto a favore nelle nostre politiche culturali. Il festival è di certo ancora perfettibile, ma già in questa seconda edizione ha messo basi solide, ha definito un’identità e un profilo specifico e chiaro. Che è dato prima di tutto, dal suo essere festival di contenuti. Abbasso i lustrini e le paillettes a cui siamo, ahimeè, abituati (e assuefatti), spazio alle cose da dire e da fare. Perché in questa densa e intensa settimana, si è detto e si è fatto tanto. Si sono messe basi (o semi, come proponeva l’immagine stessa del festival) per costruire cose concrete, lungo tutto l’arco dell’anno. Si sono dati spunti di riflessione, tanto che (almeno io) ogni sera tornavo a casa e passavo le successive due ore parlando e discutendo di ciò che avevo appena sentito. Si sono date idee e voci diverse, che possono essere raccolte e portate avanti, o anche solo archiviate in un positivo bagaglio personale.
Dalle piante della Dandini alla democrazia di Colombo, dalla cultura come bene comune di cui re-impossessarsi, dagli spazi pubblici da vivere e rivivere, dal teatro come processo vitale, tanti i punti cardine di questa edizione che ha proposto nuove forme di resistenza possibile. Perché il tema, di certo, è delicato. Cosa vuol dire oggi resistere? Come si può farlo, se si sa perché lo si fa? Come resistere alla crisi (come recitava il sottotitolo del festival)? Come fare della Ricostruzione un mezzo e un fine della resistenza? A queste domande si è cercato di rispondere, attraverso vie, persone, e modi diversi. E tante risposte sono arrivate, da tanti lati e prospettive. Io personalmente ho raccolto nei miei pensieri alcune parola chiave, che mi sembra raccontino bene questa settimana attiva in piazza Matteotti: la prima, fondamentale è PARTECIPAZIONE, principio fondante di ogni processo evolutivo, di questi tempi. La seconda, è SOCIALITA’, ma anche socializzazione, condivisione e centralità della persona. E poi SPAZIO, come luogo e come tempo, come concetto e come principio. E poi, naturalmente PUBBLICO e PRIVATO.  Perché, ricordiamolo il Festival era un progetto pubblico, che si interfacciava agli spazi privati, e che si poneva questioni sul concetto stesso di essere, più o meno, pubblico, appunto. E poi, per chiudere il cerchio, LIBERTA’.  Che è partecipazione, come disse qualcuno parecchio più saggio di me, e che è processo di conoscenza e consapevolezza, di incontro e di scontro (a fin di bene).

Dalla FranzPlatz, felicemente re-indirizzata per una settimana in Piazza Matteotti, abbiamo raccolto molti spunti e pensieri, per riportarli anche a chi era via, a chi “faceva ponte”, a chi semplicemente si è fatto impigrire da varie ed eventuali.
Ecco qui tutti i link, per riascoltare e riaprire alcuni interessanti file lanciati in piazza. Poi, ogni commento e riflessione ulteriore, anche per un miglior festival l’anno prossimo, è il benvenuto.

Sullo “Stradario della resistenza”

Intervista a Flora Sarrubo e Christian Mair

Sulle smart city

L’introduzione di Monica Carmen

Il dibattito

Le conclusioni di Monica Carmen

Sulla gestione condivisa della cultura

L’introduzione degli ospiti: dal Valle Occupato, Nuovo Cinema Palazzo e Sale Docks 

Il dibattito

Le conclusioni di Angelika Burtscher I e II

Sulla partecipazione giovanile

Il dibattito

Sul public space

L’introduzione di Anna Preafico di Esterni

Il dibattito

Le conclusioni di Michael Obrist di Feld72

Il dibattito con Massimiliano Fuksas

Le conclusioni di Valentina Miorandi e Federico Lanaro, G.A.T.E. (giovani artisti trentini emergenti)

E qui, tutti i volti “noti” del Festival, e le loro dichiarazioni: Serena Dandini, Ferruccio De Bortoli, Giulio Giorello, Gherardo Colombo, Marco Paolini, Innocenzo Cipolletta, Fausto Paravidino, Anna Sarfatti, Nicoletta Minnei, Francesco Palermo.

Foto di Antonio Longo

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Comments

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There is one comment for this article.
  • lucia munaro · 

    super service, i link e le interviste ai partecipanti, così il festival vive più a lungo