Trento Film Festival, per la 60esima volta cinema, libri e montagna

Trento Film Festival, per la 60esima volta cinema, libri e montagna
Riflettori puntati sul Trento Film Festival, che domani alzerà il sipario sulla sessantesima edizione, inizialmente con una serie di eventi e incontri e da sabato anche con la selezione ufficiale della rassegna cinematografica.
Sono molti gli eventi della manifestazione su cui è riposta grande attesa, a cominciare dagli spettacoli di apertura: giovedì all’Auditorium S. Chiara, alle 21.00, verrà presentato in anteprima nazionale L.I. Lingua Imperii, lo spettacolo teatrale prodotto da Anagoor (che è parte del progetto Fies Factory) le cui performance mettono in scena – in senso storico e tutt’altro che metaforico – il fenomeno delle “cacce all’uomo”, sullo sfondo di un Caucaso assunto a limite estremo dell’Europa, prendendo le mosse dalle parole e le opere di autori come – tra gli altri – Jonathan Littel, William T. Vollmann, Primo Levi, W.G. Sebald.
Venerdì 27 la proiezione di The Great White Silence (1924) di Herbert Ponting (il film testimonia la sfortunata spedizione del capitano inglese Robert Scott al Polo Sud dell’ottobre 1911), di recente restauro a cura del British Film Institute, sarà affiancata dalla sonorizzazione dal vivo di Simon Fisher Turner, già autore di colonne sonore per Derek Jarman, per l’occasione insieme all’Elysian Quartet (Auditorium S. Chiara, 21.00).
Le scene del Festival saranno anche l’occasione per presentare il progetto del cortometraggio Il turno di notte lo fanno le stelle, per la regia di Adriano Giannini e basato sull’omonimo racconto di Erri De Luca, che verrà girato in Trentino con il sostegno, tra gli altri, della Trentino Film Commission. De Luca e Giannini parteciperanno all’incontro di presentazione giovedì 26 al Cinema Teatro Nuovo Roma, alle 19.00.
A testimoniare l’ottimo lavoro svolto dai selezionatori, gli eventi speciali del calendario cinematografico, tra cui segnaliamo – su tutti – L’enfant d’en haut di Ursula Meier (Orso d’Argento all’ultima Berlinale); la riproposizione delle Legioni di Cleopatra (1959) di Vittorio Cottafavi (a Cottafavi è riservata anche Ossessione della verticale, una mostra fotografica allestita alla Galleria Civica con le immagini inedite dedicate dal grande regista all’alpinista triestino Emilio Comici); l’evento speciale di chiusura sarà Romancing in Thin Air, del maestro del cinema di Hong Kong Johnnie To, in collaborazione con il contemporaneo Far East Film Festival di Udine.
Della ricchissima selezione del concorso – come anche delle altre sezioni – ci occuperemo in maniera più approfondita nel corso del Festival, mentre ci preme particolarmente segnalare la sezione Destinazione Russia, di cui peraltro lo stesso L.I. Lingua Imperii fa parte: undici film, una mostra e un evento, oltre a diversi incontri, per raccontare la realtà contemporanea di un paese a vent’anni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Oltre al pezzo forte della sezione, We Need Happiness di Aleksandr Sokurov, è in programma, tra i molti altri titoli degni di nota, il freschissimo How I Ended This Summer di Aleksey Popogrebskiy, Orso d’Argento a Berlino 2010 e che forse i lettori più cinéphiles ricorderanno alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro.
Anche quest’anno la programmazione del Festival sarà affiancata da MontagnaLibri, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna allestita in piazza Fiera, giunta alla ventiseiesima edizione.
Quella che avete appena letto è solo una parziale carrellata su quanto offrirà questa sessantesima edizione del Trento Film Festival, ai lettori consigliamo comunque di consultare il fitto programma di proiezioni, mostre e incontri (l’invito è rivolto anche ai lettori bolzanini: i titoli della rassegna saranno parzialmente proposti negli stessi giorni al cinema Capitol nel capoluogo altoatesino), disponibile sul sito www.trentofestival.it.