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April 21, 2012

Vincono i 26° Bozner Filmtage “Die Unsichtbare” e “Mare chiuso”

Anna Quinz

Alla fine, arriva sempre una fine. Dei Bozner Filmtage, la fine è ora, il momento più atteso, il clou della kermesse cinematografica bolzanina: l’annuncio dei premiati. La sala 1 del Filclub è piena, sono arrivate le personalità, pronte per i discorsi di rito, i premi sono al loro posto. Tutto è pronto, si cominci.

Ed ecco i premi. Vince il premio della Provincia di Bolzano, per il miglior lungometraggio, il film “Die Unsichtbare” di Christian Schwochow. La giuria, composta da Anna Unterberger, Arnold Schnötzinger e Stefano Tummolini, ha giudicato questo lavoro il migliore della sua categoria, con questa motivazione: “Il teatro e la realtà, i ruoli sul palco e quelli che si interpretano nella vita; gli schemi di comunicazione fissi che si spezzano; gli interrogativi sull’autorevolezza e l’amore, che si può avere solo attraverso un percorso doloroso. Tutti questi temi vengono addensati nel film e indirizzati verso un processo di emancipazione, che per nessuno resta senza conseguenze. Ne per il regista, ne per gli attori e nemmeno per gli spettatori, compresi quelli seduti in sala. Raccontato con ambizione, ma senza forzature, forte nell’espressione, ma senza essere autoreferenziale nelle immagini”.

In questa categoria, una menzione speciale va al film “Sulla strada di casa” di di Emiliano Corapi, “Per l’efficacia con cui racconta l’angoscia di un uomo in tempi di crisi, coinvolgendo lo spettatore con una padronanza tecnica del tutto rara per un’opera prima”.

Si aggiudica invece il premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano come miglior documentario, il toccante lavoro dei registi Andrea Segre und Stefano Liberti “Mare chiuso”. La motivazione della giuria Dagmar Hirtz, Mano Khalil e Alessandro Anderloni: “Uno sguardo intenso e toccante sull’attualissimo dramma dei rifugiati. Questi uomini e queste donne divengono tragicamente vittime del potere politico. Gli autori danno loro voce e denunciano la zona d’ombra della nostra indifferenza. Il linguaggio cinematografico restituisce a queste persone, con la forte espressività delle immagini, la dignità che il destino ha loro negato”.

Il film dei due giovani registi, vince anche il neo istituito premio FICE, federazione italiana cinema d’essai.

E poi, il premio del pubblico città di Bolzano, un premio importante, perché va bene il parere degli esperti, ma è poi il pubblico in sala ad essere l’ultimo anello della catena del cinema, quello che decreta i successi e gli insuccessi di un film piuttosto che un altro, nelle sale. Il premio è stato assegnato al documentario “Wie zwischen Himmel und Erde” della regista Maria Blumencron.

Come ogni anno, un fortunato spettatore, vince un anno di cinema gratis al Filmclub: questa volta è toccato a Monika Kerschbaumer, che si godrà tantissimi film. Ma che non sia l’unica. Martin Kaufmann, “Der Kinomann”, ricorda infatti che, finito il festival, il cinema continua. Non basta affollarlo durante la kermesse, serve seguirlo e sostenerlo, 365 giorni l’anno.

Dopo la premiazione, scende l’adrenalina e in collaborazione con Jazzfestival, arriva il film “Die Austerprinzessin“, film muto di Ernst Lubitsch, rimusicato dal vivo da un internazionale ensemble musicale.

Domani, sarà possibile vedere i film premiati con questo programma:

15.30, Club 3 Mare chiuso (I 2012, Andrea Segre und Stefano Liberti, 60 Min.)
18.00, Capitol 1 Die Unsichtbare (D 2011), Christian Schwochow, 113 Min.)
19.30, Club 3 Wie zwischen Himmel und Erde (D/CH 2012, Maria Blumencron, 96 Min.)

Dunque, festival concluso, premi consegnati, e una bella sensazione di aver vissuto giorni di cinema di vero successo. Cosa che, di questi tempi, riempie il cuore. Il Filmclub è stato sempre pieno, le sale hanno passato film di qualità che il pubblico ha saputo apprezzare, i registi, attori e ospiti presenti hanno toccato con mano una realtà festivaliera positiva e vivace, aperta tra nord e sud, che unisce lingue, stili, pensieri e culture.

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