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April 19, 2012
Viaggio a Madrid. Dia #04: Thyssen-Bornemisza
Cristina Vezzaro
Quando le nuvole lasciano il posto a uno sprazzo di sole e dal tetto la luce si proietta come un riflettore sui paesaggi del 1600 con cui inizia il percorso attraverso l’impressionante collezione Thyssen-Bornemisza che dal secondo piano scende fino ad arrivare a Rotkho e Warhol passando per il Caravaggio, il Tintoretto, impressionisti ed espressionisti – è allora che i paesaggi si rischiarano e si animano portando da un’immagine all’altra, da un ritratto all’altro, da un paesaggio all’altro.
Chagall, attualmente in mostra al piano terra, è una piacevolissima passeggiata attraverso alcuni dipinti significativi dell’artista russo destinato, come il popolo ebraico, a un perpetuo movimento, dalla Russia d’origine, in esilio prima, tra Parigi e gli Stati Uniti, e quindi di nuovo in Francia. Con temi ricorrenti tra una realtà sognata che talvolta salva dalla tremenda durezza della guerra alle finestre, simbolo per antonomasia di transizione tra un mondo interiore e il mondo esterno e i colori vivaci a rappresentare esplosioni di vita. Presenti anche le illustrazioni per le fiabe di La Fontaine e per la Bibbia. Una bella panoramica della prima parte della sua vita, da seguire nella seconda parte alla Caja Fundación de Madrid, per chi potrà.
Alla caffetteria del museo la luce esplosiva del sole si alterna a gocce di pioggia che a tratti trasformano la stagione da primaverile a autunnale. Quando il sole torna a splendere, tuttavia, questo spazio accogliente sembra spostarsi ad altre latitudini per la purezza delle linee e la scelta di resina, vetro e acciaio, non fosse per le palme fuori, che ci ricordano dove siamo.
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