Appendice: qualche dato su cinema e cineforum in Trentino

16.04.2012
Cinema in Trentino

In appendice alla settimana dedicata al cinema appena conclusa su franz, dove siamo passati dalle sorti del cinema Eden, al documentario di montagna, dai ricordi di cineforum alla questione cinema a Merano, pubblichiamo tre report di nostri collaboratori della redazione Trentino di Franz, che hanno raccolto pensieri, numeri e opinioni, sulla situazione di tre realtà cinematografiche nella provincia di Trento: il cinema Astra, Cinemafutura al Centro Sociale Bruno e il Nuovo Cineforum Rovereto.

CINEMA ASTRA – TRENTO
Visto da Elisabetta Bortolotti

Luogo magico, luogo d’incontro, storie d’amicizia. Il cinema.

Per me Cinema a Trento significa Astra, sala storica nata nel 1952 e baciata dalla fortuna, gestita con arte e maestria per molti anni da Ernesto Artuso e poi dal figlio Antonio che ha condiviso la passione paterna. Antonio ha proseguito con dedizione e genialità la guida del cinema introducendo dal 2003 una Multisala di qualità a Trento.

L’innovazione, novità assoluta in Trentino Alto Adige, è stata anche affiancare al cinema l’Osteria e affidarla alle sapienti mani di Anna, sorella di Antonio, che ogni sera propone cibo e vino di qualità.

Da allora, oltre al susseguirsi delle pellicole d’autore e del cinema d’essais, sono fiorite numerose iniziative attorno al cinema Astra, che hanno favorito la fidelizzazione dei clienti e l’aumento del pubblico. Anche non solo cinematografiche ma culinarie ad esempio (serate a tema come la cena sarda in occasione del film Sonetàula). E ancora, i film in lingua originale (che raccolgono 100/120 presenze a serata) una breve rassegna per dare spazio a chi vuole dilettarsi ad ascoltare le voci originali degli attori, piuttosto che affidarsi all’interpretazione dei nostri doppiatori, i migliori al mondo.

Presentazioni e anteprime cinematografiche con la presenza del regista – uno su tutti Nanni Moretti lo scorso anno in occasione dell’uscita di Habemus papam, rassegne in collaborazione con Mandacarù ed Altromercato per incontrare il cinema del mondo attraverso i temi del cibo e dello sviluppo sostenibile (Tutti nello stesso piatto), attività in collaborazione con Agenzie viaggi e librerie. E da qualche anno anche le matinée della domenica nel periodo invernale.

Aperto dunque a nuove idee e collaborazioni l’Astra con le sue 83 mila fedeli, fedelissime presenze (dati 2011) è cresciuto e diventato centro nevralgico e luogo di aggregazione sociale di Trento, oltre che testimonianza della vita e della passione di un’intera famiglia.

 

CINEMAFUTURA – TRENTO
Visto da Cristina Pucher

La situazione del cinema a Trento e’ un po particolare, esistono alcune sedi istituzionali, quali  la Multisala del Modena, il Cinema Roma, il Cinema Vittoria e la Multisala del Cinema Astra, a queste sedi si aggiungano alcune rassegne, quella curata da Stefano Giordano “Gli oggetti smarriti” al Teatro Cuminetti, Il Cineforum Trento, ovvero il cineforum storico di Trento al Teatro San Marco e altre rassegne universitarie.

Trento offre  un certo circuito che fa cinema commerciale e che ha il suo pubblico affiancato dal Cinema Astra, che cerca di proporre le cose più importanti, ma ovviamente non ce la fa a stare dietro a tutto. A Trento, non esce e non arriva tutto quello che potrebbe uscire e i film che escono rimangono necessariamente poco tempo o escono spesso in ritardo.

A queste realtà si affianca ormai da anni CINEMAFUTURA presso il Centro Sociale Bruno, uno spazio gratuito per inguaribili cinefili, per giovani appassionati, per tutti coloro che credono nell’insostituibile magia del “Grande Schermo” e del buio in sala.

Quello che fa CINEMAFUTURA nella città di Trento non c’è. Si tratta di uno spazio unico nel suo genere, non e’ in concorrenza ne con le sale cinematografiche della città, ne con il Cineforum. Il  cineforum e’ diventato nel corso degli anni un ibrido, poiché deve coprire da un lato i classici che vengono restaurati che e’ la parte per i veri cinefili e, dall’altra parte, deve pero’ coprire una serie di film che non escono nel circuito cittadino normale.

Il collettivo di CINEMAFUTURA e’ un gruppo di appassionati di cinema da sempre che vuole riproporre il modello del vero cineclub. Il nome nasce da una colonna sonora degli anni ’70, che ha accompagnato il gruppo fin dall’inizio, in particolare da Lucio Dalla, che e’ stato il fil rouge. Parlando tra di loro hanno pensato di chiamare il loro progetto come una sua canzone: “Futura”.

Il collettivo di lavoro e’ capitanato da un nucleo di due persone, Mavi Cicinelli e Stefano Rubini. Sono loro a stabilire la programmazione secondo una strategia che hanno adottato sin dall’inizio e che vogliono mantenere. Si tratta di una serie di rassegne tematiche, ogni ciclo di film corrisponde ad un tema. Questa modalità e’ efficacie da vari punti di vista perché permette di spaziare nei generi cinematografici, nei registi, permette inoltre di associare ad un tema varie tipologie di film, varie epoche e vari autori. Il collettivo lavora sia sul cinema classico sia su quello indipendente cercando di stimolare la curiosità e andando a riscoprire film che sono stati dimenticati. CINEMAFUTURA copre quella parte del cinema che riguarda la riscoperta, la proposta di autori di spicco e l’attenzione ad una determinata tematica. Nell’offerta ricoprono un loro ruolo anche i cortometraggi, abbinati ad un lungometraggio all’interno di una serata.

Per come nasce un tema non sembra esserci un criterio, non c’è una scadenza fissa, ma il collettivo di lavoro si conosce bene e quindi parlando di cinema abitualmente, i temi nascono dai loro discorsi. Può essere un’idea ispiratrice che viene ad uno di loro o può nascere da un esigenza che viene a volte dall’attualità, come la morte di un registra. Ad esempio lo scorso novembre alla ripartenza della stagione, CINEMAFUTURA ha deciso di aprire l’anno dedicando una rassegna a Vittorio De Seta. Stefano, uno dei membri del collettivo si occupa di fotografia e quindi questo e’ stato un modo per creare la rassegna intitolata “L’occhio impressionato”, che e’ durata un’intera settimana con programmazioni ogni sera che si e’ trasformata in un festival.

Allo stesso tempo la tematica richiama gli interessi del pubblico, “normalmente la nostra sala ospita dalle venti alle ottanta persone, più di ottanta nella sala non potrebbero nemmeno starci. Proiettiamo una sola volta in settimana, il venerdì, grazie ad un generatore elettrico. Probabilmente siamo gli unici in Europa a proiettare in questo modo”, racconta Mavi. Le rassegne più significative hanno spaziato dalla fotografia alla danza, fino al rapporto tra cinema e jazz, durante la quale e’ stato presentato il libro di Enrico Merlin su Miles Devis. Merlin e’ l’esperto mondiale del jazzista americano e il risultato e’ stata una serata affollata. In collaborazione con una associazione latinoamericana e’ stata ideata una rassegna cinematografica latinoamericana  in lingua originale senza sottotitoli. Sono stati esplorati il mondo della fantascienza, il personaggio di Mario Bava, un regista di culto per certi appassionati di horror e il cinema sperimentale degli anni ’70.  “Lavorare su un tema permette di richiamare vario pubblico che e’ appassionato ad un determinato argomento e che quindi viene a conoscenza dello spazio di CINEMAFUTURA, si affezione e può tornare”, dice Mavi.

CINEMAFUTURA cerca di tirare fuori dai cosiddetti classici cose che vanno riscoperte , si tratta di classico ad ampio respiro dagli anni ’30 agli anni ’90 cercando di recuperare quei film di cui tanto si parla, ma che spesso non sono stati visti e di recuperare autori di cui vale la pena parlare. CINEMAFUTURA tiene un occhio particolare sul cinema italiano che viene valorizzato in tutti i suoi aspetti. Oltre alla rassegna dedicata a Vittorio De Seta, una delle rassegne più felici dell’anno scorso e’ stata “Avanti Popolo”, la storia d’Italia fino agli inizi del 900, in cui sono stati proposti:  “900” di Bertolucci,“La grande guerra” di Monicelli e “Tutti a casa” di Comencini, tutti classicissimi, ma con serate affollatissime o perché molti giovani non li avevano visti o perché semplicemente piace rivedere un film di un certo tipo anche in compagnia e all’interno di un determinato percorso per riscoprire nuovi spunti.

Inoltre mantiene un posto di riguardo anche il cinema indipendente, per esempio sono state programmate due serate su Corso Salani, morto a cinquant’anni d’infarto un anno e mezzo fa’. I suoi film hanno un pubblico di nicchia. Una rassegna sui registi indipendenti che ha riscosso successo e’ stata “Effetto Godard” lo scorso anno in cui e’ sono stati proposti quattro appuntamenti di cineasti che si richiamavano a Jean-Luc Godard, sono stati proiettati dei film mai usciti in Italia o solo fuori orario, di cui il collettivo ha fatto anche i sottotitoli.

CINEMAFUTURA sta già pensando alle prossime rassegne, tra le quali spicca un progetto che raccoglierà i migliori film proposti dal Filmfestival della Montagna, anche delle passate edizioni. Fino al 6 maggio ci sarà infatti una pausa per CINEMAFUTURA, in quanto gli appassionati del collettivo vogliono seguire il festival di Trento dedicato alla montagna.

 

NUOVO CINEFORUM – ROVERETO 
Visto da Marco Segabinazzi

Durante l’anno solare il Nuovo Cineforum ha tesserato circa 500 soci ufficiali (per accedere alle iniziative è necessario associarsi con una tessera annuale emessa dalla Federazione Italiana Cineforum); ci sono state circa 2.500 presenze alle proiezioni (tra ingressi singoli e abbonamenti), ed è stato rilasciato un centinaio di abbonamenti (un abbonamento copre una singola rassegna di due che ne organizziamo annualmente).

Questi dati si riferiscono alla programmazione regolare: di norma il cineforum organizza due rassegne “ordinarie” del martedì, di 11 film ciascuna (una invernale da gennaio ad aprile e una autunnale da settembre a dicembre), e in primavera, ad alternanza irregolare di anno in anno, le più brevi rassegne Docville (documentari) e Invisibili (film non distribuiti nelle sale italiane, in versione originale sottotitolata); oltre a questo fanno parte della programmazione eventi e piccole rassegne extra sparsi lungo l’intero anno solare e spesso organizzati in collaborazione con altri soggetti e associazioni.

Questo per dire che i numeri indicati non tengono conto della collaborazione a eventi come il festival FuturoPresente, che pure hanno riscosso ottimi risultati di pubblico.

Sono dati tutto sommato buoni, se li contestualizziamo nella costante diminuzione del pubblico di cinema cosiddetti d’essai e circoli del cinema da 6 o 7 anni a questa parte: vuoi per la crisi dei consumi, vuoi per i tagli ai finanziamenti per le attività culturali, vuoi per il fatto che grazie a internet sono cambiate le modalità di fruizione dei film da parte del pubblico più consapevole (il che non è necessariamente un male, anzi, dovrebbe essere uno stimolo a diversificare le iniziative), sta di fatto che istituzioni importanti come la Cineteca di Bologna denunciano da qualche anno un calo sensibile delle presenze; per fare un altro esempio, l’Arsenale, storico filmclub di Pisa, per salvarsi dalla chiusura ha dovuto lanciare una campagna di sottoscrizione nazionale (che a quanto pare ha raggiunto l’obiettivo).

 

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