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April 3, 2012

La Civica di Trento si fonderà con il Mart? Intanto Viliani si dimette

Anna Quinz

Schiacciata tra due colossi museali, la Fondazione Galleria Civica di Trento non ce la fa e si scioglie, rendendosi disponibile a fondersi con uno di essi, il grande Mart di Rovereto. Questa è la notizia

fresca fresca, che da ieri sera gira all’impazzata nel web di settore. Andrea Viliani, il direttore, si dimette, e i destini della Civica paiono incerti, anche se l’ipotesi di fondersi con il museo roveretano pare concreta e già quasi totalmente avvallata dalle istituzioni competenti. La Galleria trentina, dovrebbe (o potrebbe) così diventare una costola giovane del Mart, uno spazio altro dove dare maggiore attenzione alle realtà più giovani dell’arte, per dare una spallata decisa a chi “imputa” al Mart di essere troppo moderno e non abbastanza contemporaneo. Certo è che questa decisione, segna un’altra scossa nella storia già burrascosa dell’istituzione trentina, che ha vissuto i suoi fasti durante l’illuminata direzione di Cavalllucci, che ha poi subito una leggera flessione, per tornare brillantemente in auge sotto la guida del bravo Viliani (e diventando Fondazione). Evidentemente non è bastato, probabilmente la Civica non ha navigato in acque felici (ma la questione non è chiara, pare che la Civica abbia i conti in perfetto ordine, da leggere, l’intervista a Viliani su Giornale Sentire) negli ultimi anni e ora, fondersi con il grande e forte Mart, pare l’unica soluzione possibile. Per ora il Comune di Trento è favorevole, come anche la stessa Civica, la Provincia pare esserlo, rimane da capire cosa ne pensa il Mart, che ha proprio recentemente passato il testimone della direzione dalla solida Belli ad una giovane e intraprendente neodirettrice, Cristiana Collu. Alcune “regole” dell’operazione sono state definite, ma ancora nulla è ufficialmente firmato e fissato. Nel frattempo la Civica rimarrà chiusa, spezzando dolorosamente la linea di congiunzione tra Merano e Rovereto, passando per l’arte. Questa mossa strategica, però, rientra nella politica museale della provincia trentina, che sta lavorando sempre più in un’ottica di condivisione di forze e risorse (i tagli obbligati, obbligano a scelte precise, anche se i motivi per cui la Civica salta, non sono realmente chiari, visti i bilanci in positivo, secondo Viliani)) tra realtà museali, creando così una sorta di distretto dei musei trentini che forse potrà avvalersi del motto “l’unione fa la forza”. Importante sarà saper differenziare le proposte, e in questo caso, appunto, creare uno spazio di sperimentazione per il Mart e non una semplice sede distaccata. È evidente che la cosa potrebbe dare dei buoni frutti, non solo in un’ottica “martiana” ma in una prospettiva provinciale, e anche regionale. Perché se la tappa alla Civica costituirà un ideale trait d’union tra Mart e Museion, forse la famosa linea d’arte potrà ripartire con anzi maggiori stimoli. Già ad oggi la Civica di Viliani lavora con Museion, ci sono progetti condivisi (da scoprire a giugno a Bolzano), e se la strategia museale non si fermasse alla chiusa di Salorno, ma guardasse un po’ più in là, le prospettive di crescita per l’arte regionale potrebbero essere davvero buone. Per ora, tante ipotesi, poche certezze. Staremo a vedere, incrociando le dita per la bella Galleria Civica trentina e per le sue sorti che speriamo segnino un passo in avanti, per tutti.

Nel video, l’Assessore alla Cultura del Comune di Trento, Lucia Maestri, dice la sua sulla questione.

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