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April 3, 2012

Grimmless: si ricomincia a giocare!

Jimmy Milanese

ENDLESS: il viaggio della vita non ha fine, siamo noi che finiamo, muoriamo, ci estinguiamo. Ogni sguardo, ogni piccolo movimento oculare, si sofferma su un mondo che non è mai stato così e mai sarà come in quel preciso istante appare. La realtà, quel vecchio e consunto concetto, preso a sassate da millenni di filosofia, psicologia e, infine, sociologia, non è più comprensibile rispetto a un quadro di Francis Bacon: pittore irlandese e manifesto anglosassone della libertà espressiva d’inizio novecento.

La compagnia Ricci/Forte modella il suo teatro proprio a partire da questo assunto. Il patrimonio culturale è la fiaba, ovvero la prima vera forma d’arte che nei bambini prende il posto del seno materno. I bamibini si nutrono di magia, quindi fiabe, smaterializzando e rimaterializzando in un gioco d’infinita fantasia, quello che per gli adulti è una semplice stanza da letto per dormire, oppure una sfera rotonda che chiamiamo pallone, oppure un foglio di carta bianca sul quale disegnare alternando il rosso al nero. Nel mondo dei bambini è vietato il NATURALISMO, così come è chiaro in Ricci/Forte il ripudio di qualsiasi partete che il tempo ha interposto tra noi e la nostra infanzia.

I mali del mondo iniziano quando l’uomo si separa dal latte materno, quando si accorge che le piccole cose dell’universo; le stelle, i pianeti e le streghe a cavallo di comete, sono messe in crisi dai principi generali dell’astrofisica che dilatano le distanze, amplificano gli spazi e trofizzano i volumi.

Il mondo sta attraversando una crisi che nessun prisma è in grado di sezionare e comprendere. E’ già successo altre volte e sempre , ogni volta, immancabilmente, la sensazione è stata di una fine imminente, che poi non c’è stata. Trattiamo la nostra vita con la stessa frenesia con cui sfreghiamo un Gratta & Vinci o una ricarica del cellulare. Invece, Ricci/Forte, ritorna alla fiaba: unica forma d’arte ad oggi pervenuta, in grado di rimbalzare l’urto delle quotidiane violenze.

Teatro Comunale di Bolzano (Teatro Studio)
Mercoledì 04 Aprile
ore 20.30

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