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March 30, 2012

La bomba di piazza Fontana. Romanzo di una strage

Elisabetta Bortolotti

VOTO 8

Nella sala, quasi piena di tanti giovani, c’è silenzio, come per rispetto, come in attesa. Al cinema ASTRA di Trento c’è la presentazione del libro A onor del vero edito dalla casa editrice Il Margine e a seguire la proiezione del film Romanzo di una Strage di Marco Tullio Giordana: una serata che è interamente dedicata a una delle vicende più dolorose della Storia italiana, la Strage di piazza Fontana.

Inutile soffermarsi sulla trama, la conosciamo tutti, l’abbiamo sentita raccontare in modi differenti, abbiamo chiesto giustizia innumerevoli volte per quel 12 Dicembre 1969.

Il pubblico curioso ascolta con interesse la presentazione del lavoro svolto dai ragazzi che hanno curato il libro scritto per dare voce alle vittime di questo confuso e irrisolto caso giudiziario. Che dopo 43 anni è ancora ufficialmente senza colpevoli e che ha segnato in maniera indelebile non solo le persone, ma l’inizio dei fatti che successivamente hanno destabilizzato l’Italia.

Il film ripercorre a capitoli, con immagini sobrie, primi piani rigorosi e qualche filmato dell’epoca, la storia che lega e intreccia a doppio nodo le vittime di piazza Fontana, il ferroviere Pinelli, il commissario Calabresi e tutti coloro che con i loro impegni e atti politici hanno cambiato la vita di quelle persone e di quegli anni. Una storia che suscita rabbia per i suoi nodi non sciolti, che vuole far luce sulle responsabilità dello Stato e che mette l’accento su due temi fondamentali, quello della verità e quello della memoria storica. Una storia fastidiosa che non si impara a scuola, ma che chiede giustizia, risveglia l’attenzione e le coscienze e insegna a coltivare uno spirito critico, perché eventi come questo non accadano mai più.

Un applauso chiude la serata per ringraziare soprattutto le voci di chi ha vissuto in prima persona questa tragedia, di chi ha collaborato sia alla riuscita del libro, che alla sceneggiatura del film facendo confluire su un unico binario le testimonianze, i ricordi, le ricostruzioni.

Mi piacerebbe credere che anche grazie al loro lavoro, in futuro, la giustizia sarà davvero giusta e le vittime avranno davvero qualcuno da perdonare.

 

 

 

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