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March 30, 2012

Giacomo Bianchi, nuovo presidente di Arte Sella: “Continuità e innovazione”

Cristina Pucher

Da venticinque anni, grazie al lavoro costante dell’omonima Associazione che la organizza, promuove e gestisce, Arte Sella, ormani divenuta un punto di riferimento per l’arte contemporanea, ma anche uno spazio di ricerca negli ambiti della musica, dello spettacolo, delle fotografia, della letteratura. Giacomo Bianchi è il nuovo presidente di questa realtà, si affianca nella guida di Arte Sella al direttore artistico Emanuele Montibeller e a Mario Brunello, direttore musicale della manifestazione d’arte nella natura.

“Sono orgoglioso di accompagnare Arte Sella in questo nuovo percorso, che vuole essere di continuità con il lavoro che Laura Tomaselli, con cura e passione, ha portato avanti insieme all’associazione. Nel tempo Arte Sella ha seguito un cammino di costante crescita: è diventata fucina creativa al servizio di tutte le espressioni artistiche e museo all’aperto, capace di offrire in ogni stagione ai suoi visitatori un percorso unico nell’arte e nella natura. Mi impegnerò con passione affinché Arte Sella consolidi sempre più questa vocazione” – così il nuovo presidente di Arte Sella, Bianchi. “Sono molto emozionato nel prendere in mano questo progetto che nel tempo si è trasformato e che in questo momento ha raggiunto una piena maturità. Si tratta di assumersi un impegno importante”.

Arte Sella ha partecipato all’edizione di kunStart di Fiera Bolzano che si è appena conclusa, come è stata quest’esperienza per voi?

Kunstart è stata un’esperienza certamente significativa che ci ha permesso di confrontarci con il tessuto culturale dell’Alto Adige, riferimento importante per noi, sia a livello artistico, sia per il forte legame che abbiamo instaurato con il pubblico, sempre più numeroso, che dalla provincia di Bolzano si reca in Val di Sella. Le impressioni raccolte, anche attraverso i numerosi contatti che abbiamo avuto in fiera, rivelano un’attenzione e un apprezzamento crescente per kunStart: questa prima partecipazione è stata positiva, ha aperto promettenti possibilità di collaborazione anche per il futuro.

Come è stato secondo lei, nel contesto fiera, il rapporto tra il settore pubblico e il privato nel campo dell’arte?

Pubblico e privato hanno avuto, proprio grazie alla fiera, una possibilità in più per dialogare, è stata certamente un’occasione per fare rete e per riscoprire i ruoli diversi, ma necessariamente sempre più complementari, che pubblico e privato devono rivestire in ambito culturale.

Come possono vincere oggi la cultura e l’arte contro la pressione economica in questo momento di crisi?

In questi ultimi anni la cultura ha assunto un ruolo di  motore della sviluppo economico, della Regione. Arte Sella ne è una dimostrazione: molte realtà in Valsugana sono state stimolate a dire vita a progetti imprenditoriali e turistici fino a poco tempo fa forse inimmaginabili. Arte Sella viene visitata ogni anno da più di 50.000 persone, con bacini di utenza importanti in Trentino Alto Adige, in Veneto e con un aumento di turisti stranieri. I visitatori aumentano in modo costante, la nostra esperienza è un po’ anomala e si distingue dalla generale flessione che spesso è percepita nel settore. Si tratta di un progetto che ha sofferto meno la crisi, che ha avuto la forza e la capacità di intercettare forse il bisogno di vivere un’esperienza a più livelli, legata certamente alla scoperta di un ambiente naturale di particolare fascino, con lo sguardo ulteriore del fare artistico. Il fatto di vivere, toccare, sentire le opere in un contesto non musealizzato, a contatto con la natura, riduce le distanze e “abbassa le difese” verso l’arte contemporanea, la rende forse più accessibile.

Che spunto offre la natura alla produzione artistica?

Ad Arte Sella le opere vivono con e nella natura. Gli artisti sono incoraggiati a non compiere modifiche radicali del territorio, a recuperare ciò di cui hanno bisogno nei boschi circostanti utilizzando materiali naturali come le foglie, i rami d’albero, le pietre, la terra. La mutazione del lavoro è continua, costante e sottomessa alle condizioni atmosferiche e allo scorrere delle stagioni. Questa dimensione del lavoro artistico ha un rapporto diverso anche con l’ecologia: la natura non è più protetta, ma interpretata nella sua essenza, è una fonte di sapere e di esperienza che va salvaguardata anche attraverso un atteggiamento di rispetto e attenzione da parte dei visitatori..

I temi legati all’ambiente e alla montagna sono tematiche legate a tutta la Regione, che relazione c’è in questo con l’Alto Adige?  

La tematica ambientale è una tra le più discusse ed importanti dei nostri tempi, per questo sicuramente l’arte e la natura possono diventare due forti punti di mediazione culturale e due punti centrali intorno ai quali impostare un dialogo sempre più stretto e fruttuoso. Numerosi artisti di arte nella natura già lavorano e si confrontano con il territorio dell’Alto Adige: molti di loro hanno partecipato anche ad Arte Sella – recentemente, ad esempio, gli artisti Paul Feichter e Alois Steger. Significa che questo territorio è capace di essere terreno fertile per questa particolare esperienza artistica.

Che legame c’è tra Arte Sella e il territorio trentino?

Arte Sella si innesta sulla scia di un rinnovamento culturale che dagli anni ’80 vede il “fare arte nella natura” come una possibilità per distanziarsi dai canoni artistici tradizionali, in uno spazio d’espressione nuovo e più libero, lontano dalle logiche del mercato dell’arte e dei circuiti tradizionali atelier – galleria – museo. I progetti di Arte Sella rispettano alcuni principi costitutivi. L’artista abbandona il ruolo di protagonista nel processo creativo per affidarlo all’opera, in una relazione di alleanza con l’ambiente naturale. Il legame con il territorio é stato sempre fondamentale per la nostra associazione. Il progetto nasce in Val di Sella ed è maturato proprio grazie al legame con questo luogo da parte delle persone che lo hanno immaginato e coltivato.

Può darci qualche anticipazione sugli artisti e sulle collaborazione che proporrete quest’anno?

Nel corso del 2012 Arte Sella diventerà la “casa” di numerosi artisti che sono stati invitati a creare opere inedite per il percorso Arte Natura, un sentiero nel bosco che si sviluppa fra ampi prati e alberi secolari, visitabile gratuitamente in tutte le stagioni. Al momento sono visibili 45 opere di Jaakko Pernu, Francois Lelong, Giuliano Orsingher, Roy F. Staab, Thierry Teneul e molti altri. Gli artisti lavoreranno anche nell’area e all’interno di Malga Costa, un antico edificio rurale divenuto spazio espositivo dell’associazione, che sarà arricchito da nuove installazioni temporanee. Non mancheranno gli intrecci fra mondo della musica, del teatro e della danza e avranno seguito numerosi rapporti già intessuti nel corso del 2011 con importanti istituzioni culturali.

Lei ha inziato come fotografo dell’associazione, come vive la fotografia in un ambiente cosi particolare?

Il mio primo contatto con Arte Sella è stato mediato dalla fotografia. Fotografare questi luoghi genera un’infinita varietà di emozioni: si passa dalla difficoltà di dover interpretare e documentare un lavoro che è stato realizzato da altri, in cui la visione del fotografo non deve prevalere sulle opere. È un continuo lavoro che viene fatto su sé stessi. Ci si mette semplicemente in ascolto.

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