Music

March 24, 2012

Duo Gabriele Mirabassi – Marcello Fera per “Il Suono e la Parola”.

Luca Sticcotti

Per il decimo anno i testi e le musiche proposti dell’associazione Conductus di Merano approdano in provincia con tre appuntamenti nel fine settimana, dopo l’anteprima di sabato 17 a Bressanone.

“Il Suono e la Parola” farà tappa stasera 24 marzo alle ore 20.30 presso la Chiesa meranese di Santo Spirito. Domani domenica 25 sempre a Merano alle ore 17.30 sarà la volta della Chiesa Evangelica, mentre l’ultima replica sarà quindi alle ore 21 a Bolzano presso la Chiesa della Visitazione (viale Europa 3).

L’edizione di quest’anno è intitolata “non nominare” e vede la costituzione di un duo d’eccezione: il violinista Marcello Fera e il clarinettista Gabriele Mirabassi, quest’ultimo ben noto al pubblico del jazz e artista di punta dell’etichetta Egea. La dizione dei testi è affidata a Johanna Porcheddu.

Il tema “non nominare” nasce dalla considerazione che nell’Antico come nel Nuovo Testamento non esista un nome proprio di Dio. Il tetragramma con cui viene designato nelle Scritture è in realtà impronunciabile, sulla sua fonetizzazione esistono solo congetture. Il nostro nome Dio è in realtà un’acquisizione di comodo dalla cultura greca ma non ha un corrispondente nella tradizione ebraica. Il Creatore viene dunque altrimenti nominato attraverso degli attributi: l’Onnipotente, il Misericordioso, Padre ecc… Come sempre sarà una scelta di brani poetici, spirituali e letterari a fornire alcune suggestioni a partire da questa considerazione, che pone degli interrogativi sia sulla natura dell’idea di Dio che più in generale sul linguaggio e sulla “responsabilità” del dare un nome alle cose. Un tema quanto mai attuale.

Dal punto di vista musicale la formazione Mirabassi-Fera è senz’altro una primizia assoluta: i due eseguono composizioni in prima esecuzione, nonché alcune imperdibili trascrizioni da autori antichi e novecenteschi.
Si tratta di un duo che somma due musicisti caratterialmente “eretici”, Fera rispetto al mondo della “classica”, Mirabassi rispetto al Jazz. E’ un’occasione unica per ascoltare Mirabassi in una veste insolita e apprezzarne le doti di straordinario camerista.

A livello internazionale Gabriele Mirabassi è oggi uno dei massimi virtuosi del clarinetto. Dopo il diploma Mirabassi ha frequentato per anni le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente anche in ambito jazzistico, collaborando con grandi artisti del calibro di Richard Galliano, Stefano Battaglia, Sergio Assad, Michel Godard, John Taylor e Steve Swallow. Negli anni le collaborazioni di Mirabassi sono sono state numerosissime ed estremamente eterogenee sul piano degli stili e dei linguaggi, molte sono documentate discograficamente.  Tra esse: Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio madeira-brasil, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana. Negli ultimi anni Mirabassi ha ampliato notevolmente il suo panorama di collaborazioni, sapendo allargarsi con coraggio ad altri ambiti di spettacolo: oltre alla, ormai stabile collaborazione con Gianmaria Testa, ricordiamo quella con lo scrittore Erri De Luca (insieme al quale ha dato vita allo spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”), quella con la cantante Barbara Casini e Monica Demuru (in trio, hanno realizzato lo spettacolo/concerto, a metà tra musica e teatro, “Costruzione”, dedicato alla figura di Chico Buarque).

 

 

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