Contemporary Culture in the Alps
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Cinema,Culture + Arts

“Quasi amici” dei registi Toledano e Nakache: amici intoccabili!

22.03.2012
Jimmy Milanese
“Quasi amici” dei registi Toledano e Nakache: amici intoccabili!
Cinema,Culture + Arts

“Quasi amici” dei registi Toledano e Nakache: amici intoccabili!

22.03.2012
Jimmy Milanese

VOTO 9

I francesi Eric Toledano e Olivier Nakache costituiscono ormai da anni un sodalizio artistico abbastanza sconosciuto in Italia, ma incredibilmente prolifico in Francia. Chi ha avuto la fortuna di vedere «Je préfère qu’on reste amis» e «Tellement proches» non avrà mancato o non mancherà anche l’ultimo appuntamento: «Intouchables», che in Italia è stato purtroppo tradotto con un poco convincente e fuorviante «Quasi amici».

L’idea parte da un fatto realmente accaduto, ovvero la strana amicizia tra Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Sellou, che i due registi hanno trasformato in una storia capace di mescolare la dolcezza di un incontro singolare e l’amarezza per la sua fine.

Da una parte, c’è la ricchezza più impensabile, ma accanto a questa una paralisi fisica che nessun patrimonio potrà mai superare; dall’altra parte c’è un ragazzo pieno di energia e vita, ma privato di qualsiasi affetto familiare. Da una parte un bianco; dall’altra un nero. Da una parte qualcuno che per muoversi ha bisogno delle mani e della forza fisica altrui; dall’altra c’è una forza fisica sovrabbondante ma priva di una guida capace di dargli sostanza. La terapia consiste nell’intreccio tra le necessità dell’uno e le richieste dell’altro. Philippe e Abdel diventano una persona completa solo quando uno guida l’altro: altrimenti danno la netta sensazione di non potercela fare.

I dilemmi legati al discorso sociale sull’immigrazione, le problematiche relative al posto del disabile nella società moderna o la diseguaglianza tra ricchi e poveri, sono i temi che Eric e Oliver intrecciano sullo sfondo di questa emozionante vicenda umana. Il confine tra buoni e cattivi si discioglie progressivamente nel corso del film che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia  improponibile l’identificazione del male assoluto. Il male non è un «negro» magrebino dedito alla delinquenza, tanto quanto non lo è il denaro guadagnato nei salotti dell’alta finanza. Quando la paura bussa alla porta, è solo ed esclusivamente dal coraggio di andare ad aprire che l’uomo può sperare in un futuro migliore.

Al cineplexx http://www.cineplexx.bz.it/

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