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March 21, 2012

“Posti in piedi in paradiso”: il paradiso incompatibile!

Jimmy Milanese

VOTO: 8

In paradiso c’è posto per tutti, forse in piedi, ma sicuramente il posto non manca. Neanche se se sei un imprenditore caduto in disgrazia, lasciato dalla …giovanissima… moglie con la quale hai avuto una figlia (Carlo Verdone). Neanche se hai iniziato a tradire tua moglie facendo scorribanda in chat erotiche, appena dopo avere avuto da lei un figlio (Pierfrancesco Favino). Neanche se hai tre famiglie sparse in giro per il mondo e tiri avanti truffando il prossimo ed offrendoti come uomo di dubbia compagnia (Marco Giallini).

«Posti in piedi in paradiso» è una commedia alquanto divertente, scritta, diretta e interpretata da un Carlo Verdone in smagliante forma e sempre più capace di suscitare quel gomitolo di emozioni che  in un film non dovrebbero mancare. Riflessivo, ironico, al limite dell’esaurimento, affettuoso, imbarazzato: sembra venire tutto così facile a Verdone, talmente compatibile con il Cinema da far sembrare i suoi film quasi dei documentari. E questa volta siamo vicini al documento di storia sociale dell’Italia.

La storia è semplice e condita da piccole perle di fine umorismo. Tre uomini sono costretti a rivedere la loro vita, in seguito alla separazione dalle rispettive mogli. Alla fine, decidono di condividere un appartamento e, così facendo, mettere in comune non solo il bagno e la cucina, ma anche le loro piccole debolezze, i loro vizi e le loro paure. Ne viene fuori un mix ben coadiuvato dalle interpretazioni di Favino e Giallini; abili a non ridurre la loro presenza al mero ruolo di spalla.

Da non perdere tutto quello che accade nel negozio di vinili che Ulisse gestisce dopo il fallimento della sua casa di produzione. La facilità con la quale le persone si conoscono, si fidanzano, si sposano e fanno figli per poi lasciarsi è tutto nella cintura appartenuta a Jim Morrison che Ulisse custodisce gelosamente nel suo negozio rifiutandosi categoricamente di cedere. Quei vinili che non si vendono più, nemmeno su ebay, e i rapporti sociali scanditi dallo squillo di un telefonino sono il nuovo universo nel quale Verdone ha ritrovato l’antico splendore degli anni migliori.

 

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