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March 14, 2012

L’agricoltura biologica ai tempi dell’integrazione europea

Massimiliano Tonini

“Balcani bio. Attori, politiche e istituzioni: una prospettiva regionale”. Questo è il titolo del libro pubblicato dall’Osservatorio Balcani e Caucaso, scritto da Matteo Vittuari, docente di politiche per lo sviluppo agricolo e rurale dell’Università di Bologna.

Il volume monografico tratta e approfondisce due tematiche critiche e cruciali per il futuro dell’Unione europea: l’agricoltura biologica e l’integrazione europea.

Dalle pagine del volume, e in particolare dai riepiloghi statistici ben schematizzati, emerge una tesi molto chiara: l’agricoltura biologica può assumere, per le sue caratteristiche produttive, il ruolo di guida, motore ed esempio per lo sviluppo e il consolidamento di un modello di agricoltura sostenibile.

Le più recenti rilevazioni statistiche in merito al volume d’affari del “biologico” indicano cifre intorno ai 20 miliardi di euro per il mercato dell’UE. Ma il momento chiave per il settore, calendarizzato dalla Commissione europea entro fine 2012, è quello che prevede la riforma del PAC, la Politica Agricola Comune. La revisione delle norme attualmente in vigore prevede un nuovo e deciso riconoscimento dell’importanza dell’agricoltura biologica. Nelle dichiarazioni d’intenti del commissario UE per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Ciolas, la revisione del PAC dovrà prevedere “aiuti diretti” per il contributo all’ecologia e importanti stimoli per la creazione di filiere corte.

Dalle conclusioni dello studio di Matteo Vittuari si evince che i Balcani occidentali costituiscono un teatro chiave sia per quanto riguarda lo sviluppo dell’agricoltura biologica sia nell’ambito dell’integrazione europea.

Il libro Balcani bio è stato presentato nella sede istituzionale della Provincia autonoma di Trento, alla presenza dell’assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, dell’autore Matteo Vittuari, della direttrice dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Luisa Chiodi e di Giancarlo Orsingher, responsabile Europe Direct Trentino.

Presentando questa iniziativa editoriale l’assessore Giovanazzi Beltrami parla del volume come di “una prima tappa di un percorso promosso dalla Provincia autonoma di Trento, che ha come punti di riferimento due temi importanti quali la terra e la solidarietà internazionale. Il settore del biologico può essere il possibile punto d’incontro di questi due temi. L’area geografica presa in considerazione dallo studio Balcani bio, è oggetto di cooperazione internazionale del Trentino da più di 10 anni e l’Osservatorio Balcani e Caucaso ne rappresenta uno dei punti d’eccellenza.”

Luisa Chiodi, direttrice dell’Osservatorio, presenta il volume, evidenziando alcune importanti specificità: “In primo luogo il libro viene pubblicato, nella sua versione cartacea, in due edizioni, una in italiano e l’altra in inglese. Il dossier che precede il lavoro, consultabile sul sito dell’Osservatorio, è in versione trilingue, con la presenza della versione in serbo-croato-bosniaco. Balcani bio è il terzo volume realizzato nella collana dell’Osservatorio Balcani e Caucaso, che normalmente vede il ramo principale della propria attività nel monitoraggio quotidiano delle trasformazioni delle regioni balcaniche e caucasiche. Questa zona geografica è altamente complessa e differenziata, giungendo a contare 26 tra paesi e regioni autonome tra i Balcani, la Turchia e il Caucaso.”

Il libro scritto da Vittuari nasce all’interno di un progetto chiamato SeeNet, un Programma di cooperazione decentrata, con obiettivi specifici di sostegno all’integrazione europea. L’Osservatorio quindi, nell’ambito di questo progetto, si è assunto il compito di valutare, elaborare e studiare criticamente le informazioni e le problematiche culturali legate all’integrazione europea di questi soggetti differenti. Tra i vari temi indagati, quello legato all’agricoltura biologica è risultato uno dei più interessanti e ricchi di prospettive, tale da meritare un approfondimento significativo, il cui risultato è la pubblicazione, da parte dell’Osservatorio, della monografia Balcani bio.

Matteo Vittuari, l’autore del volume, sottolinea come “l’agricoltura biologica, allo stato attuale, nella zona dei Balcani occidentali, non realizza volumi di scambio particolarmente significativi in termini di indicazioni percentuali, ma si configura come una nicchia di eccellenza per elaborare un modello di sviluppo sostenibile, di politica comunitaria e di cooperazione a livello regionale.”

Questa pubblicazione vuole porsi, nelle indicazioni dell’autore, come testa di ponte per stimolare i legami tra i soggetti che sono maggiormente all’avanguardia in Italia, con quelli che sono all’avanguardia nelle regioni balcaniche. Si tratta quindi di un progetto di cooperazione reale con prospettive concrete di cosviluppo.

Questa analisi ha concrete possibilità di trovare una realizzazione pratica perché non va dimenticato che l’Italia, nell’ambito della produzione biologica, è uno dei soggetti internazionali più importanti, nonché, secondo i dati pubblicati sul sito dell’Osservatorio, il primo produttore mondiale di ortaggi, cereali, agrumi, uva e olive. Questi stessi ambiti produttivi sono comuni anche alle zone balcaniche occidentali oggetto d’esame e quindi in questo settore la cooperazione con l’Italia potrà veramente conseguire importanti risultati, sia da un punto di vista economico, sia in termini di integrazione e sostenibilità.

Il volume Balcani bio, così come tutti i prodotti dell’Osservatorio Balcani e Caucaso, può essere richiesto scrivendo a segreteria@balcanicaucaso.org, con un versamento di 6,00 euro quale rimborso spese. In alternativa può essere scaricato gratuitamente, in formato pdf, oppure consultato direttamente online come e-book.

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