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March 13, 2012

Note da una vita: Dodici incontri di Brunamaria Dal Lago Veneri

Reinhard Christanell

Non è un caso se Brunamaria Dal Lago Veneri ha scelto, per il suo Dodici incontri, il sottotitolo sveviano Una vita. Tanto il primo sembra alludere alla fugacità e futilità delle umane cose, quanto quest’ultimo demarca senza mezzi termini  e fariseismi di sorta la grandiosità e (atroce) complessità dell’esistenza.

Stia dunque accorto, il lettore di queste belle e non certo effimere pagine della narratrice “storica” bolzanina: che l’aspetta sì l’incontro, ora curioso ora fantastico (e, fortunatamente, mai pettegolo), con questo o quel protagonista del bel (o brutto) mondo ma, soprattutto, i ricordi e i pensieri tutti (la vita) di una persona, donna e scrittrice a tempo pieno e indeterminato, che ha vissuto/vive e pensa con assoluta libertà e consapevolezza, gli interrogativi spesso dolorosi e senza risposta che rivolge all’Ignoto (di cui, attenta lettrice di miti, storie e leggende, continua a pensare, presumo, tutto il bene possibile ma che, in veste di “artefice” non del tutto disinteressata, vorrebbe un tantino più esplicito) e – uomo avvisato mezzo salvato! – a ciascuno di noi che abbiamo accettato la sfida della sua scrittura ora lieve e poetica, ora densa e malinconica.  “Dove sono finiti i luoghi?” vorrebbe infatti sapere l’autrice – e noi con lei. E ancora, giustamente: “C’è un luogo della vita, un luogo della morte?” E, perché no: “Ci ritroveremo in un qualche luogo?”

Sorprendenti e “autentici” i personaggi cui Brunamaria Dal Lago Veneri delega maliziosamente il compito di “illuminare” la propria esistenza – e, nell’ombra immortale, quella del suo amato e indimenticabile Roland. Si passa da alcuni Grandi Sudtirolesi come Karl Plattner, pittore venostano, e Franz Tumler, a figure universalmente note come Hermann Hesse, Pier Paolo Pasolini, Mario Botta e, incredibile ma vero, Aristotelis Onassis, armatore greco per anni al centro del gossip internazionale, al quale Brunamaria Dal Lago restituisce una ricca e sorprendente umanità.

Si tratta di incontri veri o di fugaci apparizioni, strette di mano o occhiate complici, amicizie profonde e relazioni durature. Bolzano, la Val di Fassa e le Dolomiti, la Grecia i luoghi prediletti dell’autrice – capace sempre di catturare, con curiosità e intelligenza, i segni distintivi dei suoi personaggi e di descriverne con partecipazione e simpatia  le “gesta” piccole e grandi nel marasma delizioso della nostra sperduta vita quotidiana.

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