Esercizio settimanale di ottimismo altoatesino #17

… rispondendo,da me a me, alla domanda “perché me la sono goduta la settimana scorsa (5– 11 marzo 2012) nell’essere in Alto Adige?”

[Questa settimana però qualche piccola critica, a chi invece pare proprio non saper approfittare delle cose belle. Tanti eventi irripetibili, e in troppo pochi a goderne… stranezza bolzanine… ]

1. Perché non capita tutti i giorni di fare un vero pic nic[1] dentro un museo di arte contemporanea. Grazie a Elisa e Jasmine, è stato possibile. Un Museion che sembrava un giardino; i presenti seduti sul prato (finto, ma c’era il prato) che in un clima di condivisione e relax si scambiavano pane, affettati, torte e vino bianco; la musica di sottofondo rasserenante, aiutata anche dal cinguettio di uccellini; il dress code “white” rispettato praticamente da tutti (con un effetto quasi angelico). Insomma una vera meraviglia. Peccato per chi non c’era. E chi non c’era, dov’era??

2. Perché all’incontro organizzato da kulturforumcultura a tema “2013: quali politiche culturali?[2]”, abbiamo capito che c’è ancora molto da fare. In primis gli assessorati alla cultura devono rimboccarsi le maniche, ma anche tutti noi interessati alla cultura, dobbiamo rimboccarci le maniche – anche con eventi come questo – per far sì che loro si rimbocchino le maniche.

3. Perché Countdown[3] ha di nuovo aperto le sue porte e di nuovo abbiamo pensato “non sembra di stare a Bolzano”. Questa volta, ambiente ancora diverso dalla settimana precedente, vediamo cosa ci riserveranno per il prossimo venerdì gli organizzatori e i designer. E anche in questo caso, vale il “chi non c’era, dov’era??”. Uno spazio incredibile, buona musica, cibo, atmosfera, e pure l’open bar… mi chiedo quali migliori alternative abbiano tenuto tanti bolzanini a casa, o al massimo in Piazza Erbe…

4. Perché “Servo di scena[4]” con il maestro Franco Branciaroli e il bravissimo Tommaso Cardarelli, ci ha fatto riflettere sull’importanza di difendere, anche di questi tempi, il teatro e la cultura. Se lo spettacolo continuava anche sotto le bombe naziste, perché non può farlo oggi sotto la scure dei tagli?

5. Perché dj Ralf[5] ci ha fatto ballare un bel po’. E anche il giovanissimo Ralph Cieli[6], che ha pure vinto “the italian dj contest”, prestigioso premio di settore organizzato da Pioneer. Piccoli dj altoatesini crescono.

6. Perché le tartine dei Carrettai[7] sono proprio gustose. Un buon modo per fare un aperitivo, un pranzo veloce, un brunch di sabato mattina.

7. Perché l’ippodromo di Merano piace. Ce lo segnala Hannes che ha raccolto il mio invito, e ha mandato in redazione una cartolina con l’immagine vintage dell’ippodromo meranese, indicandolo come luogo altoatesino amato. Aspetto altre cartoline, e intanto grazie Hannes!

8. Perché gli aperitivi a Bolzano iniziano a proliferare, per la gioia degli annoiati da piazza Erbe. È arrivato l’aperitivo con artista, all’Assenzio[8]. Il primo appuntamento era con la musica di Zero e l’arte di Alessandro Del Pero.

9. Perché la Fondazione Langer continua a dare lustro all’Alto Adige con le sue encomiabili iniziative. Come il premio assegnato alle coraggiose donne tunisine[9].

10. Perché l’arte, da Merano a Rovereto, è donna. Lo dice anche D di Repubblica, che ieri ha menzionato le “nostre” Letizia Ragaglia (Museion), Cristina Collu (Mart) e Gabriella Belli (comitato artistico Museion). Ricordiamo anche Herta Torggler (Merano Arte), e le tante donne che guidano grandi e piccole realtà artistiche del nostro territorio. Un buon segno. Non solo per la festa della donna.