“Avevo un bel pallone rosso”: a Rovereto lo spettacolo e un incontro con i protagonisti

Non è facile la vita se sei padre di una figlia che prende la strada della violenza politica; se sei padre di quella Margherita (poi Mara) Cagol che negli anni più turbinosi della Facoltà di Sociologia a Trento conosce e poi sposa Renato Curcio, fondando con lui il movimento delle Brigate Rosse. Il rapporto tra Mara Cagol e suo padre è il cuore di un lavoro teatrale che ha per sfondo le complesse vicende politiche di quello spaccato di storia italiana: “Avevo un bel pallone rosso”, testo della giovane attrice trentina Angela Dematté che ha vinto nel 2009 il prestigioso Premio Riccione per il Teatro, ed è stato prodotto nel 2010 dal Teatro Stabile di Bolzano, da un paio d’anni gira l’Italia, con passaggi significativi nei teatri di Milano e Roma.

Tornato sulle scene regionali quest’anno, lo si è rivisto a Bolzano e martedì 6 marzo alle 20.45 sarà al Melotti a Rovereto. Interpretato dalla stessa autrice Angela Demattè con Andrea Castelli nel ruolo del padre, la lingua che parlano in scena la Cagol (la stessa Dematté) e suo padre (Castelli) è il dialetto trentino, lingua viva della quotidianità famigliare, alternata all’italiano stereotipato degli astratti documenti brigatisti. Non era mai successo che un testo in dialetto trentino si affermasse, come questo, nei migliori circuiti professionistici nazionali. Questo può indicare la via per un salto di qualità del teatro dialettale trentino?

Lo spunto di riflessione è succoso e in occasione della data roveretana la libreria Blulibri ha organizzato alle 17.30 un incontro con Angela Demattè e Andrea Castelli per presentare lo spettacolo e discuterne le implicazioni; nella stessa sede verrà presentato il volume “New writing Italia: dieci pezzi non facili di teatro” (della casa editrice Editoria&Spettacolo di Spoleto) in cui il testo della Dematté è stato pubblicato.

Info su spettacolo e biglietti: Comune di Rovereto/Assessorato alla Contemporaneità, tel. 0464/452253.