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February 28, 2012

London calling. Day #01: Borough Market

Cristina Vezzaro

Io a Londra ci sono stata. Diverse volte. Ma tanti, troppi anni fa. E non me la ricordo, tabula rasa, blanc assoluto. Nada, nix.

Arrivata a Liverpool Station direttamente da Stansted mi colpisce innanzitutto la fila di taxi che aspettano i clienti. Non so che marca sia, quella di queste macchine tutte uguali ma tutte diverse nei colori o nelle pubblicità. So solo che ricordano gentlemen con la bombetta, chi le ha disegnate non poteva avere in mente altro.

E mentre il traffico su Lombard Street è quasi fermo, mi godo la vista di gessatissimi impiegati che si affrettano sui marciapiedi o si attardano fuori da uffici e ristoranti a fumarsi una sigaretta. Insieme ai taxi, e ai rossi Doubledecker, quelli sì me li ricordo, alla guida a sinistra e a un silenzio che mi ricorda il silenzio di certi giorni a Berlino, ora so che sono a Londra.

Se casa è dove sorse il primo Globe Theatre andato distrutto in un incendio nel 1613, la prima cosa da fare è un salto al Borough Market, l’intricato mercato che il giovedì, il venerdì e il sabato si riempie di bancarelle che offrono prodotti freschi e molto invitanti e stand con cibi di ogni tipo, dai falafel al Bratwurst, dalla raclette all’hummus. Ha l’allure di un poshissimo mercato contadino ed è frequentato da giovani e famiglie per un boccone al volo o un giro alla ricerca di qualche prodotto speciale, mentre a tutti i banchi si possono assaggiare marmellate e salami, succhi di frutta e formaggi. Impossibile non fare un po’ di scorta per i basics da tenere in casa per qualche giorno.

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