Music

February 21, 2012

La robotica sveglia della valle puffolosa

Yomo

Il coniglio esce poco dalla tana in questo inverno che doveva portare una neve che è stata dirottata altrove, dove prima non era mai stata vista. Non che a lui dispiaccia, è così bianco che se gli fosse capitato di uscire si sarebbe smarrito in un attimo, confondendosi con tutto il resto. Quindi meglio così, il letargo è stato più che utile.
Fuori si sentono rumori metallici, qualcuno starà usando uno spazzaneve, pensa, ma si corregge subito, ho appena detto che neve non se n’è vista. Però i rumori sono quelli, grosse lame che intercettano qualunque piccola particella di cristallina creazione naturale, cingoli che raschiano un terreno congelato, catene oliate poco di recente che si trascinano lasciando solchi sul campo di carote, macchie di smog sui muri bianchi di un centro storico reso epico.
Sta arrivando qualcuno, l’aria è scossa da febbrili vibrazioni. Qualcuno che arriva da lontano, che puzza di stratosfera. Il rumore si affievolisce, la bestia sente di essere stata incauta, si controlla, un attimo prima di esplodere di nuovo vicino alla tana del coniglio, tana che una volta apparteneva ad un orso bruno, un plantigrade amato anche dai piccini che rispondeva al nome di Pippo.
Il coniglio esce dalla tana, lascia il fucile spara carote dentro, il suo sguardo parla chiaro. Esce e rimane fermo, non ha mai visto niente di simile. Davanti ai suoi occhi appare un essere gargantuesco, fatto di lamiere, di acciaio, di tenaglie, di corde tirate fino allo stridio, di mazze chiodate che percuotono barili di olio esausto con regolarità sincopata. È l’incontro fra un transformer e il più tenero degli amici di Winnie Pooh.
“Chi sei?” chiede il congilio entusiasta.
“Mi chiamo Morkobot” risponde il colosso, calpestando un albero con la pianta di quello che dovrebbe essere un piede.
“Sono tutti in letargo, cosa ci fai qui?” incalza il coniglio.
“È tempo di sveglia.” e così dicendo inizia la trasformazione. Le gambe si piantano nel terreno, il busto ruota lasciando uscire dei giganteschi coni per amplificare, spinotti di varia natura sgorgano dalle braccia mentre luci laser irradiano il petto, la testa si apre lasciando emergere dall’abitacolo tre piccoli esseri armati di strumenti musicali che si dirigono prontamente in direzione del coniglio.
“Il concerto può iniziare” dicono in coro Lin, Lan e Len.

Ed è così che sarà la venuta dei Morkobot a Bolzano, questo sabato al Pippo.stage. In apertura, il ritorno dei The Little White Bunny. Il compito non sarà facile, ce la faranno queste due band a svegliare la cittadinanza? Ma soprattutto, saremo in grado noi di sentire dentro, e non solo ascoltare fuori, l’occasione che viene offerta a queste orecchie ancora atrofizzate dal gelo?
È ora di destarsi, la primavera quest’anno verrà squartata anzitempo dal richiamo del metallo.

Con il djset di fine serata proseguiranno le danze.

MORKOBOT + THE LITTLE WHITE BUNNY
venerdì 25 febbraio, ore 21.00
Pippo.Stage, via Cadorna, Bolzano

www.unclevanja.com

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