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February 14, 2012

Sul canale digitale History Lab, un concorso video e il teatro, che siamo noi

Massimiliano Tonini

History Lab è il canale digitale dedicato alla storia e alla memoria, che trasmette da ottobre 2011 sul canale 602 della televisione digitale terrestre. Questo nuovo canale televisivo è un progetto della Fondazione Museo storico del Trentino, realizzato con l’editore televisivo OP.IM. History Lab si arricchisce ora di un progetto – un concorso video denominato History Lab 3×3 – e di un nuovo formatIl teatro siamo noi – ideato e realizzato da Claudia Gelmi.

Il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, ha illustrato (martedì 14 febbraio) ai media, le principali caratteristiche di questo progetto televisivo, sottolineando come “l’attuale fase di programmazione sia ancora caratterizzata dalla sperimentazione”. Il progetto si avvale di una importante valorizzazione di risorse interne alla Fondazione, così come di contributi esterni. Le due idee presentate in questa occasione, il concorso video e il format sul teatro, rappresentano bene l’impronta che in questa fase si vuole dare alla costruzione di un palinsesto che troverà in primavera una struttura meglio definita.

Nelle parole del direttore Ferrandi l’idea che dovrà fare da pilastro per la costruzione di un solido progetto televisivo di questo tipo, consiste “nell’ospitare e valorizzare le sperimentazioni audiovisive legate alla storia e alla memoria in ambito territoriale. E di arrivare ad essere, in prospettiva, un canale di incubazione di percorsi professionali nuovi”.

“Per quanto riguarda la scelta del nuovo format Il teatro siamo noi, ideato da Claudia Gelmi”, continua Ferrandi, “riteniamo che un canale che si occupa di storia e di memoria debba affrontare le modalità che i diversi linguaggi dell’espressione artistica adottano per raccontare la storia. Per fare questo abbiamo deciso di partire dal teatro, anche perché il teatro di impegno civile ha ovviamente molto a che fare con la dimensione storica”.

La proposta di Claudia Gelmi è stata così favorevolmente accolta all’interno di History Lab in quanto tende a valorizzare le produzioni teatrali che testimoniano la grande attenzione al tema del rapporto tra la storia e il territorio.”Si parte quindi con il teatro”, conclude Ferrandi, “con la prospettiva di poter continuare l’indagine attraverso altri linguaggi, quali ad esempio le arti figurative…”

Alice Manfredi, coordinatrice editoriale e redazionale di History Lab, ha illustrato, invece, le caratteristiche del concorso. “Il concorso 3×3 è una delle novità del prossimo periodo. L’intento è quello di favorire l’esplorazione di nuove modalità di espressione, di nuovi linguaggi per comunicare la storia attraverso lo strumento video. Nelle intenzioni viene lasciata massima libertà di utilizzo di strumenti di ripresa. Verrà proposto, in concomitanza con l’inizio del concorso un tema di carattere storico da interpretare. I partecipanti avranno a disposizione tre giorni per produrre un filmato di tre minuti sul tema proposto”.

Lo spirito del concorso vuole essere quello di proporsi in particolare ai giovani e ai gruppi. La scadenza per presentare la domanda di partecipazione al concorso è il 9 marzo. Poi, nel giro di una settimana, verrà comunicato ai partecipanti un tema, di carattere storico, e in seguito, a ridosso dei tre giorni del concorso, verrà indicata un’azione (o un oggetto) a sorpresa da inserire nel video. Il 23 marzo inizia il vero e proprio concorso. In palio c’è la possibilità di trasmettere il video su History Lab e dei premi in denaro per i primi due posti e per la migliore opera prodotta dai più giovani partecipanti al concorso.

Claudia Gelmi ha invece spiegato nel dettaglio le caratteristiche di questa produzione che vede il teatro come “voce narrante” della storia del Trentino – Alto Adige. Il teatro siamo noi viene proposto in dieci puntate della durata di circa 15 minuti, ognuna incentrata su una singola produzione teatrale che si sia cimentata nella rappresentazione di fatti storici significativi nell’ambito del territorio.

La storia è quella del XX secolo, vista attraverso il linguaggio del teatro. L’autrice parte dal dato oggettivo di numerose produzioni teatrali che si interrogano sul significato della storia locale e sulla memoria del territorio. La funzione del teatro in questo senso, secondo Claudia Gelmi, è quella di andare ad indagare quello che siamo stati, per arrivare a capire quello che oggi siamo.

Questa sarà una domanda ricorrente in tutte e dieci le puntate: Qual è la funzione del teatro nell’ambito dell’analisi storica? Quali sono le specificità di questo linguaggio? Il teatro siamo noi vuole essere proprio una riflessione su questo, e ogni puntata è costruita con spezzoni dello spettacolo, con le parole dei protagonisti, e con le riflessioni di uno storico sul tema affrontato. I livelli e i linguaggi sono dunque diversi ma la sfida è quella di unificarli armonicamente all’interno di un unico format. “Questo”, conclude Claudia Gelmi, “è un po’ il senso del programma: da un lato c’è l’arte, dall’altra l’approfondimento storico, e a fare da cornice la storia del territorio”. Gli spettacoli scelti per costruire le puntate dimostrano grande attenzione nel coinvolgimento delle due province, di Trento e di Bolzano. Ci sono storie e produzioni di respiro regionale e tra queste si collocano tre spettacoli prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano, sempre attento a quella che viene chiamata la “drammaturgia del territorio”.

C’è lo spettacolo Acciaierie, che racconta la storia del tentativo mussoliniano di italianizzazione dell’Alto Adige negli anni Trenta attraverso il lavoro operaio di immigrati nelle acciaierie. Poi Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis, interpretato da Andrea Castelli e Avevo un bel pallone rosso, sulla storia di Mara Cagol e il suo rapporto con la contestazione e la lotta armata.
Altre puntate avranno come oggetto di riflessione argomenti e spettacoli incentrati sulla vita di Alexander Langer, sulla storia della follia legata al manicomio di Pergine, sulla preparazione del tabacco in Vallagarina con manodopera femminile, passando a storie di emigrazione dei trentini in America, alla vita di trincea, alla storia del Lager di Bolzano e alla breve vita di due partigiane trentine, morte per la libertà.

Le trasmissioni di questo format inizieranno lunedì 19 marzo alle ore 21, con cadenza settimanale sul canale History Lab, numero 602 del digitale terrestre.

Indirizzo web di History Lab, per notizie dettagliate sulla programmazione del canale digitale e sul concorso 3×3, con bando e modulo d’iscrizione:

http://www.museostorico.it/index.php/History-Lab-la-nuova-televisione-digitale-della-Fondazione-Museo-storico-del-Trentino

 

 

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