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February 14, 2012

Lebe wohl, Valentino. Incontri con Valentino Braitenberg

Reinhard Christanell

In una (antipatica) graduatoria dei Sudtirolesi più importanti di ogni epoca, Valentino Braitenberg, scomparso nel settembre scorso, figurerebbe sicuramente ai primissimi posti. La sua opera di scienziato è di valore assoluto e indiscutibile, i suoi scritti di carattere umanistico-filosofico (romanzi compresi) rientrano di diritto tra le pagine più belle e significative mai scritte da un figlio di questa terra. Detto questo, in onore di Valentino Braitenberg uomo, scienziato, umanista illuminato e musicista è uscito di recente per le edizioni Raetia di Bolzano un corposo volume di 320 pagine, Tentakel des Geistes, Begegnungen mit Valentin Braitenberg, a cura di Inga Hosp, Almut Schüz  e Zeno Braitenberg, comprendente scritti di natura e autori i più disparati: dai ricordi personali dei familiari più stretti e degli amici (anche meno stretti) ai testi di colleghi di laboratorio e semplici estimatori. Il tutto in tre lingue, come si conviene a colui che della lingua era sicuramente, in tutte le sue forme ed espressioni, un autentico appassionato e conoscitore. Personalmente, ho conosciuto Valentino Braitenberg relativamente tardi, curando l’edizione italiana di un suo bellissimo romanzo (La vergine e i filosofi, traduzione di un altro grande bolzanino, Italo Mauro). Ho trovato in lui una persona assolutamente straordinaria e nello stesso tempo di una semplicità disarmante. Mi ha colpito in modo particolare la sua capacità di separare nettamente il suo essere uomo, umile e schietto, dal suo essere scienziato universalmente stimato, in modo da porsi sempre sullo stesso piano del suo interlocutore. Indimenticabile un memorabile viaggio in automobile a Modena, dove con lo scrittore Ugo Cornia (vedi foto) abbiamo presentato il suddetto romanzo davanti ad un pubblico sorprendentemente numeroso e attento, peraltro composto da molti autentici ammiratori di Valentino e delle sue famose “macchinette”. Nel corso del viaggio di andata e ritorno ho avuto modo di parlare con Valentino di una infinità di argomenti, dalla politica – sudtirolese in particolare – alla storia, dall’università bolzanina (e trentina) a Oetzi – nei cui confronti era assolutamente scettico –, dalla telenovela Un posto al sole (ambientata in un suo appartamento napoletano) alla giovane letteratura sudtirolese che lo incuriosiva molto, dal mio personale rapporto con le lingue alla ragione per cui avevo intitolato una casa editrice a un personaggio misterioso come B. Traven, peraltro legato in modo incredibile alla sua famiglia, dai suoi libri scritti – stava per uscire da Adelphi il suo fondamentale L’immagine del mondo nella testa, straordinario sunto del su pensiero (“Il piacere di capire”) – a quelli da scrivere: che non erano certo pochi per un ottuagenario. Tornando al volume a lui dedicato, oltre ai testi dei curatori stessi troviamo pagine più o meno significative, tra gli altri, di Mary de Rachewiltz, Hans Wielander, Marco Wehr, Massimo Egidi, Fabio Nieder, Martin Heisenberg. Si spazia, come detto, dal ricordo privato (dei figli, della sorella) al piccolo trattato scientifico (istruttivo ma non sempre di facile lettura), che nel loro insieme ci restituiscono l’immagine di un Valentino Braitenberg a tutto tondo. Valentino Braitenberg, apprezzato in tutto il mondo per il suo lavoro scientifico, attende ora i riconoscimenti che gli competono, prima e più di ogni altro (politici compresi), anche in Alto Adige. La sua figura è di rilievo assoluto e deve trovare adeguata collocazione anche nel piccolo universo locale. Soprattutto, il suo nome non può più essere disgiunto dall’Università bolzanina, di cui fu il vero padre e ispiratore. Al termine del nostro fantastico viaggio in Emilia, dove rimanemmo fino a notte fonda davanti a una bottiglia di lambrusco e a un piatto di salumi, Valentino si congedò davanti al vecchio portone di legno della Zenoburg con il suo consueto sorriso ironico e parole per me indimenticabili “Lebe wohl, mein Freund, danke für das Zusammensein und komm gut nach Hause“. Anche tu, Valentino, lebe wohl – e rimani sempre con noi.

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