Contemporary Culture in the Alps
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Cinema,Culture + Arts

“Cinemafutura”, omaggio a Vittorio De Seta

20.01.2012
Emilia Campagna
bruno

Al centro sociale “Bruno” di Trento una rassegna dedicata al regista e documentarista siciliano

“Lo sguardo neutrale è una menzogna, specie nel mio lavoro, dove basta spostare la macchina da presa di pochi centimetri perché tutto cambi”: così parlava Vittorio De Seta, regista e documentarista, narratore di un’Italia spesso nascosta e segreta. Nato a Palermo nel 1923, inizialmente avviato agli studi di Architettura, la passione fortissima per il cinema lo porta presto dietro la macchina da presa: aiuto regista di Mario Chiari e Jean-Paul Le Chanois, è subito palese la sua vocazione per il documentario, e a partire dagli anni ’50 realizza numerosi cortometraggi, di cui cura anche la fotografia e il montaggio. Queste opere, prevalentemente ambientate nella sua terra (come “Lu tempu de li pisci spata”, 1954; “Isole di fuoco”, 1955 e “Pescherecci”, 1959), ottengono prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero (Festival di Cannes e di Mannheim). Dal suo soggiorno in Sardegna nascono altri due importanti documentari, “Un giorno in Barbagia” (1958) e “Pastori di Orgosolo” (1959), da cui trarrà ispirazione per il suo primo lungometraggio “Banditi a Orgosolo”, del 1961, girato con una troupe composta solo da tre persone: lui, la moglie Vera Gherarducci e Luciano Tovoli, direttore della fotografia.

Nel 1966, con il lungometraggio “Un uomo a metà” si allontana dai temi documentaristici degli esordi, ma nel 1972 torna all’iniziale ispirazione, confezionando per la Rai una miniserie, “Diario di un maestro”, documento di una difficile esperienza didattica condotta in una borgata romana. Il film viene accolto molto bene dal pubblico, segnando un successo che avvia una lunga collaborazione del regista con la RAI.

L’ultimo lavoro è del 2006, con il lungometraggio “Lettere dal Sahara”, racconto della vita di un migrante africano in Italia. Il film partecipa fuori concorso al Festival di Venezia.

A due mesi dalla scomparsa, il Centro Sociale Bruno di Trento dedica al maestro del documentario la rassegna “Il mondo perduto di Vittorio De Seta (1923 – 2011)” che in quattro serate (tutte di venerdì) ne esplora buona parte della produzione: si inizia oggi, 20 gennaio, con i cortometraggi ed un’intervista televisiva; il 27 sarà dedicato a “Diario di un maestro”, il 3 febbraio verrà proiettato “Banditi ad Orgosolo”, mentre la rassegna si concluderà il 10 febbraio con il recente “Lettere dal Sahara”.

Info su https://www.facebook.com/events/327506977283622/?notif_t=event_invite e http://centrosocialebruno.blogspot.com/

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Tags

Vittorio De Seta; Cinemafutura; Bruno; cinema; documentari
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