La talpa e il ghiro

VOTO: 7
Smiley, interpretato magistralmente da Gary Oldman, è una fredda spia prossima al pensionamento e la cui ultima missione è quella di scoprire un infiltrato russo nella propria organizzazione.
Ancora il tema della guerra fredda torna a farsi largo nelle trame dei film di questi ultimi anni creando quasi un senso di nostalgia per quel particolare periodo storico e, come in questo caso, anche un omaggio al genere cinematografico figlio della guerra fredda: le spy story.
L’operazione del regista Tomas Alfredson di portare questo genere fuori dai canoni del puro spionaggio, per rappresentare i silenzi, la solitudine e la profonda tristezza di questi oscuri burocrati è senz’altro riuscito.La fotografia dai colori Vintage e dalle sfocature strettissime contribuisce a collocare questo lavoro, svedese come i biscotti all’avena dell’Ikea, al di fuori del cosiddetto cinema di genere.
Nel famoso libro intervista di Truffaut a Hitchcock, il grande regista inglese ammetteva che spesso le trame delle spy story erano basate su intrecci e misteri quasi sempre di alcun interesse per gli spettatori e che solo l’aggiunta della suspense poteva attirare il necessario interesse del pubblico.
Purtroppo il grande e cinico maestro aveva ragione, la difficoltà di arrivare senza sbadigliare alla fine di questo film sta proprio nell’assenza di suspense e nello scarso interesse per la vicenda narrata.