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January 12, 2012

Allo Stabile, una Trappola esilarante

Jimmy Milanese

Come sia possibile rappresentare per oltre cinquant´anni una commedia poliziesca della quale sia noto l´autore degli omicidi, è uno dei misteri che circondano la più celebre delle trame teatrali di Agatha Christie.

“Trappola per Topi” è la classica storia da salotto, dove un assassino dall’infanzia burrascosa si nasconde misteriosamente tra un gruppo di ospiti di una pensione, minacciando di perseverare nel suo macabro disegno criminoso. La commedia ha dato origine a una interminabile serie di giochi di ruolo, film, videogame e commedie, diventando ben presto l’opera teatrale più rappresentata nella storia.

Per la regia di Stefano Messina e le scene di Alessandro Chiti, arriva a Bolzano il giallo par excellence della Christie, nella versione tradotta e arrangiata da Edoardo Erba. I due albergatori inesperti che si ritrovano un morto in casa e devono vedersela con una clientela esigente tra la quale si nasconde un efferato omicida, sono interpretati dal regista Stefano Messina e dalla bellissima Claudia Crisafio. Isolati per via di un’inaspettata nevicata nella pensione che hanno appena aperto, per sole 7 ghinee alla settimana i due coniugi Ralston ospitano Christopher (Carlo Lizzani), giovane estroverso pesantemente sospettato d´essere l´autore dei delitti; l´anziana, petulante e poco accondiscendente signora Boyle (Annalisa Di Nola; la signorina ma alquanto mascolina Miss Casewell (Elisa Di Eusanio); il misterioso maggiore Matcalf (Roberto Della Casa) e il ricco Signor Paravicini (Stefano Altieri). Alla pensione giunge in modo del tutto rocambolesco il sergente Trotter (Massimiliano Franciosa), incaricato da Scotland Yard d´indagare sull´omicidio consumato a poca distanza dalla pensione „Castel del frate”. A questo punto, s’innesca la catena di eventi che coinvolgerà l’improvvisata compagnia fino al colpo di scena finale, che non intendiamo certo svelare in questa sede.

Incantevoli i costumi e la scenografia, capace di riprodurre esattamente l´interno di un salotto d´inizio 900. Si ha quasi l’impressione di appartenere a quel salotto, al punto da percepire il freddo della neve che spira attraverso l’uscio della porta. I dialoghi non sono quelli propriamente del thriller poliziesco, anzi, a momenti drammatici si alternano continue gag incendiate dalla bravura degli interpreti, capaci di caratterizzare i personaggi in modo del tutto originale. Uno spettacolo imperdibile e per tutti, tanto per non dimenticare mai che, a volte, le apparenze ingannano.

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