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December 27, 2011

Arrivederci Hans

Anna Quinz

Io abito in Piazza Erbe, e per me il Nadamas è un po’ come il giardino di casa. In questo giardino urbano, ci sono sempre molti compagni di caffè, di aperitivi, di pranzi e di cene. Ormai dopo anni ci si conosce tutti, perché in fondo il Nadamas è per molti il giardino di casa. Tra le tante facce note, a creare il ritratto di gruppo di una piazza intera, c’era Hans, che con il suo viso rugoso e il suo passo lento, era diventato per tutti una compagnia costante, un monumento vivente del vivere quotidiano, una presenza discreta a cui tutti ci eravamo abituati e affezionati. Noi lo chiamavamo affettuosamente Mr. Stinky, perché nelle giornate d’estate, potevi accorgerti già da parecchi metri di distanza del suo arrivo imminente. Tanti lo chiamavano Hans cassonetto, perché spesso lo vedevi sbucare da un bidone dell’immondizia, da cui prelevava i suoi “tesori”. Non parlava mai con nessuno, non disturbava mai nessuno, al massimo raccoglieva una sigaretta che avevi appena spento. Viveva in un suo mondo, o almeno questo ho sempre pensato, viveva sulla strada e nelle piazze, sotto il cielo troppo spesso freddo della nostra città. Viveva lì dove noi al massimo ci fermiamo qualche ora per bere un bicchiere in compagnia. Viveva Bolzano, Mr. Stinky, la viveva davvero, in ogni centimetro di quel piccolo gioiello che è il centro storico, e forse, meglio di tutti noi lo conosceva. Forse può sembrare assurdo, ma a me ha sempre colpito il suo stile: ogni giorno un “nuovo” look, tirato fuori da chissà quale cassonetto, abiti dismessi da chissà quale armadio, cappelli dalle fogge strane, a volte anche più di uno sull’altro. Aveva stile, e portava con sé, oltre all’innegabile odore, che ormai era diventato parte della piazza tutta, la forza della sua silenziosa personalità. Una volta, ricordo, da sotto uno strato di vestiti, gli è caduto un reggiseno, verde. Cosa ci facesse e perché rimane un mistero, ma quella piccola cosa ci aveva fatto ridere. Non ridere di lui, ma con lui, perché Hans ha sempre avuto e meritato l’affetto e il rispetto di tutti. E che tutti lo amassero è evidente dai tanti messaggi di cordoglio a lui dedicati oggi, e alla schiera di lumini comparsi nell’aiuola di piazza del Grano, lì dove la sua avventura su questa terra si è tragicamente conclusa. Lumini e sigarette, per ricordarlo e per rendere omaggio a un’icona della nostra città che ci ha lasciato.

Non c’è più Mr Stinky. Nella fredda notte di Natale, mentre noi mangiavamo panettone, se n’è andato. Urlando, purtroppo, e questo è quel che fa più male a pensarci. Era giovane Mr. Stinky, solo 66 anni, di cui tanti passati sulla strada, a farci compagnia. Ci mancherai Mr. Stinky, mancherai a tutti noi tuoi coinquilini del giardino di Piazza Erbe. Ma ogni volta che davanti al Nadamas spegneremo una cicca, penseremo a te, che forse ora avrai finalmente pacchetti interi di sigarette – intere – da fumare nella pace che meriti.

 Foto Gigi Nicastro

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There are 7 comments for this article.
  • Dora Key · 

    il silenzio a volte è dovuto! questo era uno di quei momenti… ti prego di non usare il “noi” se ti riferisci anche a persone che vivono la vita in modo diverso da te ma sopratutto se la pensano in modo diverso! questo è uno di quegli articoli che vorrebbero essere “veri” autentici e commoventi ma purtroppo fanno un’altro effetto!

  • Anna Quinz · 

    mi spiace di essere stata fraintesa, il mio era un ricordo dal cuore, per una persona che ha fatto parte del mio quotidiano per tanto tempo. noi intendo io e i miei amici, che a lui eravamo sinceramente affezionati, lungi da me fare di tutta l’erba un fascio. non mi piace la solita retorica, non mi sembra di dire bugie, parlare di stile era un segno di affetto, e di rispetto verso una scelta di vita radicale che io forse non potrò mai capire fino in fondo, ma che sempre mi ha colpito e che sempre ho rispettato. non volevo essere commovente a tutti i costi, per fare notizia, solo dedicare un pensiero basato su mie personali esperienze. ognuno poi pensi e ricordi hans come meglio crede.

    • michele · 

      a me le tue parole sono piaciute molto, ci sento curiosità, rispetto, dolore. mi ricordo bene hans, anche se non vivo più stabilmente a bolzano da molti anni, e mi ha molto colpito questa bruttissima fine. grazie, anna!

  • anonimo · 

    Anna ha dato il suo pensiero è deve essere rispettato.
    Io Hans lo vedevo spesso durante la mia vita da strada, mi strappava un sorriso ogni volta che lo vedevo e osservavo le sigarette che tirava su da terra.
    Dietro a questo piccolo uomo le leggende si moltiplicano è chissà com’èra la realtà veramente.
    Un altra cosa mi chiedo però:
    io nel mio ogni qualvolta potevo gli cedevo volentieri le sigarette, o qualche euro, e per farlo lo inseguivo e fermavo, visto che lui non veniva certo a chiedertele.
    Ma quanti di voi…quanti hanno fatto un piccolo gesto caritatevole a questo Signore!
    In questi giorni tantissimi sono dispiaciuti certo, ma realmente avete fatto qualcosa per lui da poterne parlare come fosse il vostro vicino di casa?
    Si….vederlo e averlo in piazza e bla bla bla, guardarlo da lontano con i vostri bicchierini pieni di Vino o altro e rigirarsi dall’altra come nulla fosse perchè abituati a sentirne la presenza e passeggiare tra i suoi bidoncini e mozziconi. Rifletterei molto su questo fossi nella popolazione di Bolzano, che 1 euro in tasca lo ha sempre per se stesso, ma quando una persona come Hans ne avrebbe bisogno la mano si protrae verso le spalle.
    cordiali saluti

  • Gotthard Tevini · 

    Mi riferisco all’anonimo… si’, io con amici molti anni fa’ abbiamo invitato Hans a cenare al ristorante “Scharfeck”. Si e’ pappato con gusto tre belle “Fiorentine”. Dopo aver mangiato ha detto: grazie per le bistecche, ma le voglio pagare; datemi un vostro no. di c/c perche’ voglio farvi un bonifico. Era di una simpatia e cordialita’ infinita. Hans e’ una persona che e’ molto difficile dimenticare.