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December 6, 2011

Le migliori architetture altoatesine? Eccole

Barbara Breda

Un’articolata sequenza di geometrie sapientemente filtrata da una scansione di tronchi d’albero che ne lasciano affiorare le forme al variare della luce, definisce i suggestivi spazi disegnati dagli architetti Carlo Calderan e Rinaldo Zanovello per la Scuola elementare di lingua tedesca a Vipiteno, vincitrice della sesta edizione del Premio architettura Alto Adige.

Si è rinnovato anche quest’anno l’appuntamento biennale organizzato dalla Fondazione Architettura Alto Adige, che ha visto ancora una volta la premiazione delle migliori architetture contemporanee altoatesine. Considerato l’importante numero dei progetti presentati -circa il doppio rispetto all’edizione precedente- nonché la varietà, tanto nella tipologia, quanto nelle dimensioni, tra le diverse opere, accanto ai tre premi principali è stato deciso di istituire sei nuove categorie tematiche (Housing, Infrastructure, Tourism, Interior, Public e Energy).

Apprezzabile la nomina di una giuria del tutto internazionale, composta da architetti giovani, qualificati, affermati a livello europeo e poco, se non per niente, a conoscenza delle opere e delle dinamiche locali. Tre giurati -Sean Griffiths dello studio FAT architects di Londra, Hrvoje Njiric dello studio Njiricarhitekti a Zagabria e Alberto Veiga dello studio Barozzi-Veiga di Barcellona- molto diversi tra loro, tanto nella provenienza quanto nell’approccio al progetto, ma concordi nell’ affermare, nelle loro note alla valutazione, di essere rimasti impressionati dalla qualità dell’architettura altoatesina, riscontrabile nella forme del progetto, così come nella raffinatezza degli interventi artigianali e nella cura di materiali e finiture.

Sono stati 108 i progetti consegnati. Dopo una prima scrematura, ai giurati sono serviti tre giorni di visite serrate, con un percorso di oltre mille chilometri attraverso l’Alto Adige, per affinare la selezione e decretare i vincitori.

Il primo premio, come già accennato, viene assegnato allo studio di architettura Calderan e Zanovello. Oltre al fascino dell’idea progettuale -l’edificio posto su una zattera come sospesa sui prati che un tempo erano la vasta palude che allagava la piana a sud della cittadina-, della sua realizzazione ha colpito soprattutto la sensibilità nel cogliere le esigenze dei bambini, chiaramente visibile tanto nella metafora della foresta che definisce le facciate, quanto nell’articolazione spaziale degli ambienti interni e nel design delle classi.

Secondo, degli architetti Christian Schwienbacher e bergmeisterwolf (Gerd Bergmeister & Michaela Wolf), l’Hotel Pupp a Bressanone, un edificio, per citare la giuria, “dalle caratteristiche inusuali e innovative, racchiuse in involucro esterno davvero singolare”. I tre piani dell’Hotel, dislocati l’uno rispetto all’altro come dei cassetti, creano un interessante gioco di sporgenze e rientranze che movimentano con originalità gli spazi interni e che conferiscono ad ogni camera un proprio giardino o terrazza appartati, seppur nel cuore della città.

L’edificio agricolo “Greitwies” a San Pancrazio, degli architetti Theodor Gallmetzer e Manfred Rauch, un gesto di spiccata contemporaneità inserito squisitamente nel contesto naturale della val d’Ultimo, vince invece il terzo premio. La forma del volume, influenzata dall’andamento del terreno, si ispira al tipico sistema costruttivo locale che prevede un basamento in pietra, a cui si sovrappone un volume interamente realizzato in legno.

Le categorie Housing e Public vengono vinte dalla Zona di espansione residenziale a Caldaro e dalla Scuola materna a Terento degli architetti Feld 72, mentre i premi Infrastucture, Energy, Interior e Tourism se li aggiudicano rispettivamente la Stazione ferroviaria a Valdaora/Anterselva di Walter Dietl, la Banca Raiffeisen a Castelrotto di Paul Senoner e Lukas Tammerle, la Casa di abitazione a Bolzano di Christian Schwienbacher e il Centro acquatico Cascade a Campo Tures di Christoph Mayr Fingerle.

Contestualmente al Premio Architettura Alto Adige, è stato attribuito anche il Premio per l’Arte in Architettura, assegnato all’artista Manfred Alois Mayr per l’opera “Corrimano dorato” installata al Forte di Fortezza. Mentre il secondo classificato è stato l’artista Arnold Mario Dall’O con “La strana storia di un burattino, uno specchio e la pecora nera”, presso il Palazzo Provinciale 12 a Bolzano.

Proprio per il ruolo che l’architettura oggi, come nel passato, ha nel definire l’identità di luoghi e spazi di una società in continua evoluzione, è necessario sottolineare l’importanza di un’iniziativa come questa, che grazie alla sua sempre maggiore visibilità contribuisce significativamente ad estendere il dibattito sull’architettura contemporanea e a sensibilizzare il gusto dell’opinione pubblica.

Info e foto: www.arch.kultura.bz.it/de/aktuelles/architekturfest

Pubblicato su “Corriere dell’Alto Adige” del 2 dicembre 2011

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