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November 17, 2011

Futuro Presente: alla ricerca della creatività

Emilia Campagna

A Futuro Presente amano farsi delle domande difficili. Nel 2010 si erano chiesti quanto era vera la realtà e quanto realistico il mostrarla, approdando a una riflessione sul nuovo cinema italiano e su un “nuovo neo-realismo” dei nostri anni. Il 2011 è invece l’anno della “creatività”, prima indagata (nel focus primaverile) nel poco incoraggiante panorama dei format televisivi italiani, adesso nuovamente rivolta al cinema, che qualche spazio in più di originalità ce l’ha eccome.

Insomma, la creatività al cinema: c’è, non c’è, a chi “appartiene”? E’ possibile o impossibile? E che spazio ha?
Ovvero: c’è il pittore di fronte alla sua tela, lo scrittore alle prese con la pagina bianca, lo scultore con le mani sporche di polvere: una creatività che può essere “romanticamente” intima, privata, fatta del rapporto tra l’artista e l’oggetto fuori di sé. E poi c’è il cinema, e allora la creatività è un’altra cosa, vuoi perché l’individualità del creatore, se parliamo della Settima Arte, non esiste, vuoi perché fare un film significa mettere in modo una macchina complessa fatta di costi, macchinari, location, imprevisti, cast, staff e chi più ne ha più ne metta.

Dice un regista come Pupi Avati che “l’immaginazione di un regista è grande come il suo budget” e che il “set cinematografico è una macchina da guerra che deve funzionare otto ore al giorno senza interruzione”. La creatività? Sta nella scrittura, e ancor prima nel lento coltivare dentro di sé l’idea di una “storia” che diventerà film.

A Rovereto si ragiona dunque di cinema e creatività in una tre giorni che ha i ritmi di una maratona: dalle 16 di venerdì 18 alla tarda sera di domenica 20 in programma proiezioni (“La mal’ombra”, “L’ultimo alieno”, “Io sono Li”, “Il primo incarico” alcuni dei titoli in programma) ma soprattutto incontri con registi e addetti ai lavori: “duetti” in cui si registra la presenza quasi onnicomprensiva di Enrico Magrelli, sorta di anima del Festival che si confronterà di volta in volta con Andrea Segre, Gian Alfonso Pacinotti, Francesca Calvelli, Isabella Ragonese e Daniele Ciprì.

Nel cuore di un Festival dedicato al cinema e fatto di tante parole c’è spazio anche per la musica – anche perché non c’è cinema senza musica, da sempre. Un solo ospite, ma il cui peso nel cinema italiano di questi anni è davvero forte: Teho Teardo negli ultimi dieci anni ha collezionato collaborazioni per pellicole acclamate da pubblico e critica, salutate come quelle che segnano una sorta di rinascita del cinema italiano e amate anche per le originalissime colonne sonore: “Il divo”, “Il gioiellino”, “Una vita tranquilla” sono solo alcuni dei film di cui Teardo ha curato le musiche.

Figura agile, poliedrica ed eclettica, capace di duettare con Blixa Bargeld come con il Bach di Mario Brunello (recentemente in una performance al Mito di Torino), anche Teardo sarà con Enrico Magrelli per raccontare  al pubblico come scrive e come fa convivere la propria creatività con quella dei registi con cui di volta in volta collabora: ma lascerà spazio poi al linguaggio non mediato della musica, dal vivo al Melotti con la violoncellista Martina Bertoni.

L’ingresso a proiezioni, incontri e spettacoli è gratuito fino ad esaurimento dei posti (Auditorium Melotti e Sala Conferenze del Mart).

Il calendario completo e possibilità di prenotazione dei posti su www.orienteoccidente.it/interne/futuro_presente_programma.ashx?ID=4335

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