Tin Tin e il segreto della motion capture

VOTO: 6
Anche se arriva un po’ in sordina, senza campagne pubblicitarie in grande stile, l’ultima fatica di Spielberg e soprattutto del team che ha curato l’animazi
one, è un vero e proprio capolavoro estetico. La perfezione e la cura dei personaggi, delle ambientazioni si sono spinte così avanti da farci entrare nella storia completamente.
La sceneggiatura resta molto fedele alle storie di avventura della versione a fumetti degli anni 30 e nel tipico spirito di quell’epoca ci porta a spasso per mari e deserti alla ricerca di un tesoro. La storia è un mix di episodi già apparsi in uno degli albi del fumettista belga Hergè. I personaggi ci sono tutti: il cane Milù e i due poliziotti identici che aiutano il nostro eroe a risolvere il caso.
Se non quindi per l’originalità del soggetto e della sceneggiatura, vale la pena vedere quest’avventura, per la perfezione raggiunta dalle tecniche di modellazione 3D in combinazione con l’apporto di attori veri che danno credibilità ai movimenti ed alle espressioni del viso utilizzando le tecniche di motion capture.
La trama infatti, presa pari pari dalle idee del famoso fumettista, risulta un po’ scontata e già vista e, come hanno già affermato molte malelingue siamo molto lontani dall’effetto Indiana Jones che il regista era riuscito magicamente a creare.
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