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August 19, 2011

New York – Berlin Express, with Robert Ryan (1948)

Cristina Vezzaro

La giornata è piovosa e al Film Forum di West Houston decido di vedere uno dei film della retrospettiva dedicata a Robert Ryan, attore americano che non conoscevo. Il film, del 1948, si intitola Berlin Express. A mia sorpresa la sala è piena, in fin dei conti è un lunedì pomeriggio, e invece c’è gente di tutte le età a seguire questa vicenda ambientata nel secondo dopoguerra.

Un inglese, un tedesco, un francese e un americano (e non è una barzelletta), si ritrovano, nella Germania occupata, nello stesso scompartimento di un treno e saranno coinvolti in una vicenda che riguarda un importante promotore della pace tra le nazioni. Un primo attentato, in cui morirà una copertura dei servizi segreti, non impedirà alla vicenda di proseguire, tra le rovine del dopoguerra di un’irriconoscibile Francoforte, prima, e Berlino poi, dove davanti al Reichstag, dopo aver percorso Unter den Linden passando davanti a un Hotel Adlon totalmente distrutto e dopo aver attraversato la Porta di Brandeburgo, il messaggio che passa (con un po’ di stucchevolezza, ma è il 48) è che oltre l’apparenza di un impossibile riconciliazione tra i popoli in realtà vi è un dialogo necessario per un bene superiore, che le vicende della vita e gli sforzi anche di singoli individui possono promuovere.

Il giallo è ben fatto, ma la ragione per cui vale la pena vedere questo film sono davvero le immagini che scorrono attraverso i finestrini e nelle scene ambientate nelle città irriconoscibili; quelle sono un colpo al cuore e un promemoria potente.

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