Music

July 28, 2011

Inaugura il Rise B-Side e il popolo del Rock esulta

Marco Bassetti

Col concerto di questa sera dei Tre Allegri Ragazzi Morti sul tetto del Rise, si inaugura una nuova stagione per la musica live a Bolzano. Se non si tratta ancora di una assoluta certezza, di sicuro è la speranza di molti. Il Rise sta cambiando pelle? No, però allarga i propri orizzonti culturali, scegliendo di intraprendere un percorso rock-oriented di ampio respiro, da affiancare alla consueta programmazione elettro-danzereccia-finesettimanale. Una bella boccata d’ossigeno per il popolo rock del capoluogo, con tanto di apertura assicurata fino alle 5 del mattino! Ne abbiamo parlato con Enzo Galasso, proprietario e principale responsabile del “cambio di rotta” del locale.

Come è nato il progetto Rise B-Side?

Io e gli altri organizzatori delle serate del Rise abbiamo percepito la forte domanda di musica dal vivo che proviene dal territorio bolzanino. Una percezione che presto si è trasformata in certezza e poi in voglia di organizzare qualcosa di concreto. Anche perché a Bolzano c’è un’intolleranza diffusa nei confronti della musica dal vivo e gli spazi si sono progressivamente ridotti. Il nostro locale a livello di impiantistica, di struttura e di collocamento è ideale per ospitare qualsiasi tipo di concerto, così abbiamo pensato di intraprendere un percorso che si discostasse dal mondo “discoteca” e si avvicinasse al mondo dei concerti rock. Per fare questo ci siamo avvalsi della consulenza di Andrea Montali, il quale ci ha messo in contatto con dei promoter attivi a livello locale, Vanja Zappetti, Maurice Bellotti e Daniele Rielli.

Qual è allora l’idea che guida il progetto?

Organizzare fin da subito eventi di forte impatto che possano garantire un importante richiamo di pubblico anche da fuori provincia, come il concerto dei TARM appunto. E poi tra un’iniziativa forte e l’altra, dare a band e ad artisti emergenti la possibilità di esibirsi su un grande palco: una vetrina a disposizione della scena locale, aperta a 360 gradi, con costi contenuti. Dal momento che l’ente pubblico stenta a trovare soluzioni adatte alla musica live, e anzi talvolta pare ostacolarle, ci siamo mossi noi come impresa privata. Il nostro è in primo luogo un investimento sul futuro delle giovani realtà locali. Il ricavo economico sarà da parte nostra molto limitato, possiamo permetterci una simile operazione solo per via dei ricavi che il locale garantisce con le serate nel finesettimana.

Apertura garantita fino alle cinque, una bella differenza rispetto alle iniziative che si svolgono in centro…

Noi abbiamo sempre i permessi fino alle cinque e non abbiamo mai avuto problemi di nessuno tipo, sia quando gli eventi sono stati all’aperto sia quando sono all’interno del locale. Considerando che la musica dance è molto rumorosa, non ci saranno problemi con la musica live. La posizione naturalmente ci aiuta.

Giovedì e venerdì i primi due eventi “test”, ma poi da settembre possiamo contare su una verae propria programmazione?

Stiamo già lavorando, con il supporto dei promoter, all’organizzazione di un altro grosso evento a settembre, con la partecipazione di una band importante a livello nazionale. Poi il nostro obiettivo è quello di partire con ottobre con un programma settimanale che coinvolga i gruppi locali. Le due cose devono procedere in parallelo: i grandi artisti richiamano il pubblico, le band emergenti sfruttano il traino per farsi conoscere, per mostrare il loro valore e per crescere artisticamente. Credo molto nel futuro di questo progetto, anche in rapporto alla candidatura di Bolzano, insieme al Nordest, a capitale europea della cultura 2019. In otto anni possiamo fare molto per far crescere il movimento musicale locale, cercheremo di dare anche noi il nostro contributo. Le potenzialità sono molte!

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