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June 20, 2011

Le origini degli X-men davvero troppo poco credibili

Andrea Beggio

Come sono nati gli X-Men? Forse non se lo ricordano neppure i super nerd, ormai mutati in chissà quale forma di vita, che hanno diligentemente seguito questa soap supereroistica pubblicata da marvel a partire dal 1963 [http://it.wikipedia.org/wiki/X-Men_(fumetto) ].

In questa operazione storico-archeologica che è X-men 4  il regista Matthew Vaughn sembra voler trasmettere un approccio storico anche per quanto riguarda lo stile cinematografico utilizzato, anche se, forse, lo fa in maniera troppo evidente ed esplicita.
All’inizio sembra di stare in un classico film di guerra quando colui che sarà Magneto si trova richiuso in un lager nazista, per passare poi in un superclassico film di spie quando, nel pieno della guerra fredda, i nostri mutanti si trovano in parte con i russi (i cattivi) ed in parte a fianco degli americani (i buoni). Il filo rosso che percorre questa serie è senz’altro la paura del diverso e i mutanti, siano essi russi americani o ex aguzzini nazisti, non riescono mai ad integrarsi a pieno nella società umana. Questo aspetto della diversità viene proposto da Matthew Vaughn in modo talmente ossessivo che, inserito nei fatti storici della guerra fredda visti con la lente della propaganda americana del tempo, diventa una macchietta grottesca. Tutto il periodo della guerra fredda viene qui interpretato come il folle disegno di Saw (Kevin Bacon) che, in carriera come aguzzino nei campi di concentramento nazisti e personale torturatore del giovane Magneto, voleva sostituire con i mutanti l’intero genere umano… troppo semplice per sembrare minimamente credibile e per mantenere, in uno spettatore mediamente dotato di intelligenza, un accettabile livello di sospensione dell’incredulità.
Voto: 4

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