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June 6, 2011

Trento è l’agorà dell’Economia

Cristina Pucher

“I confini della libertà economica” è il titolo della sesta edizione del Festival dell’Economia che si svolge a Trento d

al 2 al 5 giugno 2011. Una tre giorni di incontri, dibattiti e riflessioni. “Non ci sono invitati di serie A e di serie B” – afferma Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia – “il festival è un’occasione di crescita culturale. Non ci sono tavole rotonde in cui relatori famosi parlano due minuti avendo solo il tempo di dire ovvietà, ma lezioni di piazza in cui l interazione col pubblico è sempre molto forte. Poi nelle strade si incontrano i relatori e si può parlare con loro, come in una grande agorà”, conclude l’economista italiano.

Il Festival dell’Economia di Trento permette a tutti di farsi un’idea sulle questioni complesse che definiscono i nuovi confini alla libera iniziativa privata che vengono posti in essere in diverse parti del pianeta. Si cerca di capirne la ragione, di metterne in luce gli effetti utilizzando, come sempre, le categorie, gli strumenti analitici degli economisti, ma chiedendo aiuto anche ad altre discipline, come il diritto e la filosofia. Saranno introdotti, come sempre, nuovi formati per le discussioni, a partire dai “pro” e dai “contro” in cui tutti i partecipanti verranno chiamati a pronunciarsi su questioni importanti e complesse, prima e dopo il confronto fra i diversi relatori. “Sarà un esperimento anche per valutare il valore aggiunto del Festival nel cambiare le percezioni, se non le opinioni, di quel pubblico sempre attento e informato che ormai da sei anni si ritrova a cavallo tra maggio e giugno in quella città straordinaria che è Trento”, spiega Boeri.

L’inaugurazione del Festival è prevista domani alle ore 15.00 al Castello del Buonconsiglio e come ogni anno saranno trattati temi di grande attualità che toccano la realtà quotidiana di ognuno di noi. Nel pomeriggio del giovedì è previsto un incontro con il visionario Rafiq Hariri, Professore di Politica economica internazionale alla John F. Kennedy School of Government, Università di Harvard che parlerà del futuro della globalizzazione alle ore 17.30 in Sala Depero del Palazzo della Provincia, mentre alle ore 21.00 al Teatro Sociale per la prima volta l’artefice del risanamento di un azienda depredata da un proprietario senza scrupoli discute le lezioni che si possono trarre dal salvataggio dell’azienda stessa e le sfide associate al suo reingresso in borsa: Marco Onado, docente senior presso il Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi di Milano, parla del Caso Parmalat.

L’emergenza degli sbarchi a Lampedusa ripropone con drammatica attualità il problema del governo dei flussi migratori. Fino a che punto è possibile gestirli su scala nazionale o richiedono un coordinamento su scala europea? Di questo discuteranno il Ministro Maroni e lo studioso Giovanni Peri, esperto delle cause e degli effetti delle migrazioni internazionali, venerdì 3 giugno alle ore 15.00 presso il Teatro Sociale.

In uno scenario dove la crisi ha ridisegnato i confini della libertà economica cosa è richiesto ai giovani per affrontare le opportunità e le sfide del mercato del lavoro? Un confronto su quali sono le professioni del futuro dopo la crisi economica è proposto sabato 4 alle ore 10.00 al Palazzo Bassetti, alla sede Banca Trento e Bolzano.

Sempre sabato, alle ore 15.00 a Palazzo Geremia ci si confronta su come nel corso degli ultimi mesi è tornata a imporsi una riflessione sul ruolo della donna nella società italiana come non avveniva da molti anni. Il problema delle differenze di genere – dalle quote rosa nei cda alla conciliazione dei tempi di lavoro e di vita – è oggi ancora ampiamente irrisolto, nel mondo del lavoro come in quello dell’economia in senso più ampio, nel pubblico come nel privato. Partendo dalla testimonianza concreta di tre giovani donne, vincitrici del bando di gara promosso dalla Fondazione Vodafone ‘Imprese e Lavoro’ con l’obiettivo di sostenere le nuove iniziative imprenditoriali femminili, il dibattito che proponiamo coglie l’occasione per contribuire alla discussione sul rapporto tra donne ed economia.

Domenica, ultimo giorno di Festival, si conclude con Zygmunt Bauman, uno dei più originali e influenti pensatori del nostro tempo che, alle ore 17.30 all’Auditorium S. Chiara, riflette sul rapporto tra libertà economica e vita quotidiana. Con il titolo “Una Liberà consumata” parlerà di come la nostra società abbia rimosso vecchi confini: tra pubblico e privato, tra merci e persone, tra proprietà e consumo…

Ma questi sono solo alcuni degli incontri previsti nelle varie sedi e luoghi del Festival, le porte di alcuni suggestivi palazzi di Trento, che normalmente rimangono chiuse ai cittadini, si aprono per ospitare dibattiti e per immergersi con semplicità le difficili realtà economiche.

Il programma del Festival dell’Economia: http://2011.festivaleconomia.eu/programma

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