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March 5, 2011

Arbo ha vinto il migliore. Non perdete la mostra

Barbara Breda

In questi giorni a Bolzano un grande manifesto domina la facciata principale dell’Università e  invita ad entrare e attraversare gli spazi dell’edificio fino a raggiungere i corridoi del 1° piano, dove fino al 12 marzo saranno esposti i progetti del Concorso Internazionale di Idee per l’Areale ferroviario di Bolzano (ARBO). Oggetto dell’iniziativa, l’elaborazione di un progetto urbano che riconsideri il ruolo e le funzioni dei 30 ettari corrispondenti agli spazi della stazione ed alle porzioni di linea provenienti da nord e da sud. Spazi la cui importanza è dettata, oltre che dalla notevole estensione, soprattutto dall’eccezionale collocazione a ridosso del centro storico di Bolzano. Il pensare ad un radicale riassetto di queste aree, pur mettendo in discussione alcune evidenze attuali, come la posizione della stazione e il tracciato dei binari, si è reso necessario anche in virtù della forte cesura causata dallo scalo ferroviario, facendo risultare il quartiere dei Piani e alcune zone di Rencio totalmente marginali rispetto alla città.

Per trattare questa tematica così complessa e delicata, la primavera scorsa la società Areale ABZ Spa bandiva un concorso di idee, per il quale sono stati selezionati 9 studi di progettazione su 138 provenienti da tutto il mondo. E’ proprio il risultato del loro lavoro il materiale esposto alla mostra presso la LUB in questi giorni.

Convincente l’assegnazione del primo all’arch. Boris Podrecca, che propone la realizzazione di edifici a blocco con corte interna direttamente collegati al centro storico esistente, grazie allo spostamento del tracciato ferroviario a sud. Questa operazione, facilmente osservabile anche dall’abile rappresentazione planimetrica, fa sì che i nuovi lotti si inseriscano nel tessuto urbano esistente quasi senza soluzione di continuità, come fossero la naturale evoluzione della città, come a disseppellire le linee di un disegno che aspettava di affiorare in superficie. Il fabbricato dei viaggiatori mantiene il suo ruolo e diventa parte della nuova stazione, davanti alla quale si apre una piazza cittadina chiusa a nord-est da un altro edificio pubblico.

Molto interessante anche la soluzione progettata da Stefano Boeri Architetti, vincitore del terzo premio, che affascina con la coraggiosa proposta di una stazione a ponte sul fiume Isarco. La sua sopraelevazione rispetto al piano strada favorisce la connessione del centro storico con le parti di città poste al di là dei binari. Il progetto urbanistico si distingue anche per la grande qualità dello spazio che si sviluppa parallelamente alle attuali via Garibaldi e via Brennero. Un ampio e strutturato parco lineare, una sorta di grande “boulevard” urbano, accompagna lo sviluppo della nuova area edificabile a nord lungo l’asse della nuova stazione.  Il progetto è ambizioso, sicuramente suggestivo, ma allo stesso tempo complesso e impegnativo dal punto di vista della fattibilità economica.

Meno incisivo il progetto a cui viene assegnato il secondo premio, degli architetti Marchi e STP-SPA, che delude un po’ sia per il rapporto tra edifici e spazio pubblico, sia per la disordinata e frammentaria progettazione del verde urbano.

Si susseguono poi alla mostra i plastici e le grandi tavole degli altri sei progetti partecipanti, l’espansione organica di UNStudio, il centro intermodale con slanciato edificio a torre di Cecchetto&Associati, la grande lastra tecnologica di copertura della stazione di Cino Zucchi Architetti, l’austero impianto urbanistico e architettonico di CRUZ Y ORTIZ Arquitectos S.L.P., il centro plurimodale e il parco spiraliforme dello Studio Daniel Liebeskind, l’asse urbano e la scomposizione volumetrica di KCAP Architects&Planners.

In ogni caso dei progetti di grande qualità per un’importante mostra che franz consiglia di non perdere.

Info: www.arbo.bz.it

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