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March 9, 2018

Uno, due, tre: Visages Villages @ Female Views

Anna Tagliabue

Cosa dire di un piccolo gioiello come Visages Villages? Su una narrazione fluida e leggera si srotolano le immagini di paesaggi e volti francesi, i più nascosti, i più comuni e dimenticati. Da una parte documentario, per cui la narrazione resta descrittiva e leggera, “terrena”, come afferma di essere la regista Agnès Varda. Dall’altra romanzo di un paese ovattato, di villaggi remoti abitati da persone quasi dimenticate dal resto del mondo. E Agnès e JR, due registi anagraficamente agli antipodi, ma affini per le maschere che entrambi si mettono sul volto. E forse per questo loro nascondersi riescono a svelare con rispetto i loro personaggi, senza rivelare mai più del dovuto. Le persone raccontate e mostrate in Visages Villages infatti non si scostano mai troppo dal loro luogo di origine, non emergono come individui e personalità a sé stanti, piuttosto rimangono un tutt’uno coeso con il loro intorno che è fiabesco e dantesco, scosso ogni volta da da un clima diverso, da pioggia, vento, sole e maree, e di cui ogni personaggio contribuisce a raccontare la storia.

Insieme ai luoghi, il non detto e il non visto della vita dei personaggi rimangono i veri protagonisti del racconto. La galleria fotografica che il van di JR porta in giro per la Francia porta avanti il tentativo di una leggera ma non scontata celebrazione della normalità e della realtà quotidiana che ci accomuna. Il tema è quindi quello della memoria, unica salvezza contro il tempo inesorabile che sembra portarsi via, come la marea erode inesorabile le spiagge normanne, ogni ricordo tangibile del passaggio nostro e altrui sulla terra. Ci possiamo quasi domandare dell’esistenza dei personaggi, se siano persone reali o oggetto dell’immaginazione degli autori, strumenti studiati per il loro scopo poetico e artistico. Eppure la cruda realtà esposta non lascia spazio a dubbi, e il film acquista in spessore per questo sentimento sospeso tra l’estremamente concreto delle storie di allevatori, scaricatori di porto, postini e villaggi abbandonati, e un’impostazione narrativa che alleggerisce il tutto senza imporre superficialità.

Questa storia è un omaggio, una celebrazione alla Francia dei piccoli villaggi e dei suoi volti. Alla voglia di ricordare, di fare arte come memoria e di celebrare la vita delle persone più semplici e i suoi momenti, anche quelli apparentemente insignificanti, dimenticati. La trovate il 21 e 22 marzo all’interno della rassegna Female Views al Filmclub di Bolzano, in collaborazione con Foto-Forum

Candidato agli Oscar 2018 come Miglior Documentario
Oscar alla carriera 2018 ad Agnès Varda
Premio Oeil d’or come miglior documentario al Festival di Cannes 2017
Premio del pubblico al Toronto Film Festival 2017

2018 Agnès Varda of all directors received an Honorary Oscar in Los Angeles

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