Food

March 9, 2018

De gustibus Connection #80: i 5 della Birrafon, Fondo

Mauro Sperandio
De gustibus connection è una violazione della proprietà (intellettual-culinaria) altrui, un auto-invito a pranzo da chi sa cucinare davvero, un rapido interrogatorio senza la presenza di un legale, una perquisizione senza mandato tra mestoli e padelle. Oggi, per l'ottantesima puntata di "De gustibus Connection" brindiamo con la birra dei 5 birrai nonesi di Birrafon.

Mauro Sp: Pensavo foste neri!

Daniele: Come?

M: Non siete quelli del coro gospel?

Alberto: No, veramente. Siamo quelli di BirraFon.

M: E io sono Giorgio Mastrota

Alessandro: Mi servirebbe giusto un materasso…

Giordano: E dei cuscini!

M: Li ho appena finiti, mi spiace. Vabbè, vi metto alla prova… Come nasce l’idea di aprire un birrificio?

Alberto: L’idea di aprire un birrificio nasce prima di tutto dalla passione. Nel nostro caso abbiamo tutti un passato di homebrewers, nonché di grandi bevitori di birra. Se a questo sommiamo la convinzione nei propri mezzi, la voglia di investire ed un briciolo di pazzia, il gioco è fatto. Siamo passati dal fare la birra in cantina per noi e gli amici a cercare di farla con strumenti professionali per il grande pubblico!

M: …mmm…. Dimmi un po’: In che cosa la vostra birra vuole distinguersi dalle altre?

Daniele: La nostra birra vorrebbe sicuramente distinguersi per la qualità. Al giorno d’oggi in Italia esistono centinaia di microbirrifici; tanti di essi puntano troppo spesso alle quantità o all’immagine, tralasciando la qualità del prodotto. Noi stiamo cercando di utilizzare materie prime di estrema qualità, anche se più costose. Analizziamo ogni singolo ingrediente – l’acqua, i vari luppoli e malti – affinché il risultato finale possa essere al top. Perché il consumatore finale prima di tutto deve essere soddisfatto di quel che c’è dentro la bottiglia.

M: Ehi tu, non far finta di niente: Che legame ha il vostro prodotto con il territorio in cui vi trovate?

Alessandro: Il legame tra le nostre birre ed il territorio che ci circonda è strettissimo. La magnifica val di Non ci dona l’acqua che scende dai nostri monti, che è la componente principale della birra. Stiamo già utilizzando in parte malti locali, coltivati nei prati di fronte al nostro birrificio, ed anche la segale che impieghiamo in una delle nostre birre. Per i luppoli ci stiamo attrezzando, e oltre a sperimentarli di persona nei nostri orticelli, siamo vicini ad una collaborazione con coltivazioni 100% trentine. Insomma Birra FON deve essere birra quanto più possibile a km 0!

M: Vabbè, mi avete quasi convinto… Qual è il momento giusto per bere una birra?

Alessandro, Alberto, Daniele, Giordano: Non c’è bella bionda post cena ci si rilassa situazione…

M: Uno alla volta, per cortesia!

Alessandro: Non c’è un momento migliore di altri. Personalmente, direi la sera.

Alberto:  E qui mi vien da ridere! Fosse per me ogni momento della giornata è giusto per assaporare una buona birra. Al momento dell’aperitivo, con una bella bionda tedesca od una blanche rinfrescante. Nel pomeriggio, con una buona IPA fruttata ed aromatica. E pure di sera, con una buona birra da meditazione come la nostra stout, o nel post cena, con una buona birra acida! Insomma, se la birra è di qualità, è sempre il momento giusto per berla!

Daniele: È difficile trovare un momento giusto che sia preferibile agli altri, dipende dalla situazione. Mentre ci si rilassa, in compagnia con gli amici e seduti a tavola, dove la birra non può assolutamente mancare. Diciamo che la birra fa parte della mia giornata, ma è importante la qualità del prodotto: sulla qualità non sono disposto a scendere a compromessi!
Qual è il vostro piatto preferito?

Giordano: A tutti i pasti, a tutto pasto.

Alessandro: La pizza diavola, con l’aggiunta di uovo e gorgonzola.

Alberto: Sono un buongustaio e la domanda è difficile… Non posso non citare le lasagne, ma adoro la carne e dunque direi una buona costata di manzo. Non disdegno poi i cibi piccanti.

Daniele: La pizza! Di quella assolutamente non posso fare a meno. Anche se non disprezzo nessun tipo di cucina. L’importante è che mi teniate distante i finocchi e le rape rosse!!!

Giordano: Ad un piatto di carbonara non dico mai di no.

M: Al vostro piatto preferito, quale birra abbinereste?

Alessandro: La nostra Grhop.

Alberto: La birra la abbinerei bene alla costata. Una buona Scotch Ales o una Bock. Più grassa sarà la carne, più strutturata dovrà essere la birra.

Daniele: Cambia in base alla tipologia di pizza. Per una pizza semplice una buona pils ceca o una koelsch, per una pizza con carne o più elaborata direi una IPA americana.

Giordano: Una buona APA

M: Che canzone abbinereste a birra e piatto?

Alessandro: Born slippy, dalla colonna sonora di Trainspotting.

Alberto: Sto sul classico, in modo che tutti possano godere l’abbinamento: costata di manzo, doppelbock tedesca e Highway to hell degli AC/DC. Un insieme che dà una carica pazzesca! Ho già l’acquolina…

Daniele: Sono cresciuto con la musica punk californiana degli anni ‘90. La prima canzone che mi  salta in mente è Surf sax America dei Freezer, che comincia proprio così: “The Sea is foaming like a bottle of beer”.

Giordano: Hells bells degli AC/DC.

M: Ok, mi fido. Dopo quello che mi avete raccontato solo di birra vi potete occupare!

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