More than Santa and Klaus: day 25

Forse lo spazio non è poi così grande. Forse il sole, la luna, i pianeti e le stelle sono più vicini di quanto sembrino. Brillano forte, lassù, e illuminano il giorno appena iniziato e la notte carica di sogni che è appena passata. Non è un mistero, non è un segreto, non è una magia, basta alzare lo sguardo e sono lì, immutabili e brillanti, Natale dopo Natale, anno dopo anno.

Forse lo spazio non è poi così grande, e se da lassù guardassimo in giù vedremmo il luccicchio di migliaia alberi vestiti a festa, che potrebbero confondersi con le stelle. Chissà se gli astronauti lassù nello spazio è questo che hanno visto stanotte. Chissà se è così che hanno festeggiato il loro Natale, esprimendo desideri guardando verso la terra vicina e lontana, con le sue migliaia di luci intermittenti a ritmare la notte. 

Forse lo spazio non è poi così grande, e forse i giorni dello spazio sono qui e ora. Lo sa Fabiano De Martin Topranin, che ha scolpito quaggiù, con i piedi ben piantati a terra e le mani veloci sulle venature e la sostanza del legno, i suoi inediti astronauti, le sue superfici lunari, i pianeti sconosciuti e i passi coraggiosi che ne hanno segnato il viaggio di scoperta. 

Forse lo spazio non è poi così grande, se ora guardando lassù non vedremo la slitta volante di Babbo Natale ma gli astronauti di Fabiano. Loro sono pronti al lancio. Pronti ad esplorare galassie, pianeti e cieli stellati. Pronti a guardarci, noi così piccoli quaggiù, e a dimostrarci che lo spazio – almeno oggi, almeno a Natale – forse non è poi così grande. 

[Scoprite le sculture lignee di Fabiano De Martin Topranin qui]

Foto: Fabiano De Martin Topranin