Music

May 19, 2017

Le parole e l’energia di Felix Lalù per LanaLive

Mauro Sperandio

Ore 8:25. Non è certo questa l’ora giusta per un concerto e neppure per la sveglia di un onemanboyband come Felix Lalù. L’orario è quello della partenza delle Passeggiate sul confine: dal Passo Palade verso Fondo, che si concluderanno, appunto, a Fondo, dove il cantautore  anaunico si esibirà (alle 16:30). In attesa del concerto del 27 maggio, incontriamo Felix…

Lana è un punto di incontro tra due culture, un luogo di passaggio in cui soffermarsi. Cosa è Lana?

Ci passavo sempre da piccolo a comprar bestie con mio zio Livio. Poi non l’ho più rivista fino all’anno scorso, quando ci sono ritornato per suonare. Il mio progetto si basa tanto sulla parola, oltre che sull’energia. Nonostante le barriere linguistiche, ho trovato in queste due occasioni un coinvolgimento maggiore che in certi posti italofoni.

La strada di Passo Palade giunge idealmente fino a Milano. Chi porteresti con te in un viaggio fino a questa grande città?

Mia moglie Francesca e mia figlia Anita ultimamente sono i miei compagni di viaggio preferiti.

Cosa porteresti in regalo, dalla tua terra, ad un amico lontano?

Una bottiglia di grappa, una mortandela e un po’ di aria di antiparassitario noneso.

Felix Lalù

Che musica vorresti ascoltare durante questo viaggio?

Se c’è mia figlia ultimamente non ho scelta. Le alternative sono:
- La Spuma per el Bocia
- Il disco che Johnny Mox ha fatto per suo figlio
- Vasco per el Bocia, una compilation di Vasco che ho fatto apposta per mia figlia perché impari chi era il boss del cantautorato italiano quando avevo la sua età.

Un buon libro è un buon compagno di viaggio. Che libro porteresti con te?

Uno a caso di quelli che ho comprato e non letto negli ultimi 10 anni.

Un registratore, una macchina fotografica, un taccuino con una matita: cosa scegli per i tuoi appunti di viaggio?

Per fortuna siamo nel 2017. Ho tutte queste cose nel telefonino e posso scegliere di volta in volta.

lalù felix

I confini, si sa, non sono solo quelli che si vedono. Nella vita di tutti i giorni, qual è la frontiera che trovi più difficile attraversare?

A volte trovo più difficile relazionarmi con i miei compaesani/convalligiani/compatrioti che con gente straniera incontrata a caso.

Come la partenza e il viaggio, anche il momento del ritorno a casa ha un suo fascino. Quali sensazioni ricolleghi al ritornare?

Il tornare per me è sempre l’abbraccio accogliente delle Prealpi. Anche se mancano ancora centinaia di chilometri mi sento direttamente a casa.

Foto: 1, 3 Francesca Padovan; 2 Timpa.

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