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October 3, 2016

Trienala Ladina 2016: A tu per tu con Simon Perathoner

Allegra Baggio Corradi

Simon Perathoner opera per trinomi. Codifica-decodifica-ricodifica, errore-perfezione-interferenza, analogico-digitale-simbiosi. Il suo progetto per la Trienala Ladina, “Hex_Chess.jpg”, consiste in una scacchiera che genera nuove immagini a partire dal risultato delle partite giocate. Variabili numeriche invisibili all’occhio compongono una grammatica visiva che attraverso la dimensione digitale, pone le basi per una nuova scrittura fotografica. La luce si irradia di dati numerici dando vita a inediti metodologie rappresentative. Procedimenti scientifici che travalicano i confini dell’arte, in sintonia con l’ibridità e la contaminazione culturali alla base stessa del progetto “Trienala Ladina”.

In che modo secondo te eventi come la Trienala Ladina beneficiano la cultura ladina ponendola in contatto con il contemporaneo?

Più il panorama del patrimonio culturale è fitto di immagini collettive ed individuali, più il ventaglio di connessioni fra linguaggi, metodologie, meccanismi si apre, più si può dialogare con il presente ed il passato, più si possono creare dialoghi, sinergie, connessioni, scambi di idee e più ampia è la scelta fra le variabili da utilizzare o scartare.
In questo senso, la Trienala giova alla cultura ladina; fa parte del ventaglio che crea ponti fra passato e contemporaneo, fra lontano e vicino, fra micro e macrocosmo in modo riflessivo.

Credi che la Trienala contribuisca ad un mutamento nella percezione comune della cultura ladina o lo abbia già fatto attraverso le edizioni precedenti?

Come detto sopra la Trienala fa parte del ventaglio che crea un dialogo fra diverse parti. Il confronto fra le stesse parti e quelle differenti, fra l’individuo ed il collettivo, porta automaticamente con se’ un mutamento consapevole o inconsapevole. Così esiste sicuramente un mutamento fra le diverse edizioni della Trienala stessa, all’interno e dall’interno, portandolo all’esterno. La stessa cosa per vale per gli artisti che vi partecipano e per i visitatori.

Portrait Simon Perathoner foto Gustav Willeit

Cosa significa essere un artista ladino nel 2016? E’ diverso dall’essere semplicemente un artista?

Essere un artista ladino nel 2016 significa essere occasionalmente un pizzico bipolari e schizofrenici (in senso positivo).  

Credi che l’arte sia in grado di aprire nuove frontiere/possibilità per uno spettatore solamente se l’artista ha una forte consapevolezza della propria identità (culturale o artistica)?

Credo che l’artista sia spesso indaffarato con se stesso, con l’identità personale, sia artistica che culturale, ma anche attento ai suoi dintorni e al nuovo. Sono caratteristiche intrinseche all’essere artista queste, ma non necessariamente determinano quello che uno produce.

Cosa hai preparato per questa edizione della Trienala? In cosa consiste il tuo progetto?

Il lavoro che presento alla Trienala, intitolato “Hex_Chess.jpg” consiste in una scacchiera modificata. L’area di gioco non è quadrata, ma rettangolare, composta da 6 colonne, dalla lettera A fino alla lettera F e 10 traverse, dal numero 0 fino al numero 9, ricodificando il gioco in codice esadecimale. Le due colonne mancanti fanno mancare 4 pezzi per ciascuna parte. Ne risulta un gioco di scacchi nuovo, senza preesistenti schemi studiati da professionisti o software. Le partite giocate vengono registrate, mossa per mossa, come di consueto nei tornei di scacchi e successivamente stampate su dibond e installate a muro. I titoli dell’installazione e della stampa (giocatore_vs_avversario_data della partita.jpg) fanno del gioco un apparecchio che crea nuove immagini e dialoga con la metodologia di scrittura delle fotografie digitali.   

Nel corso della Trienala il pubblico ha occasione di stabilire un dialogo con le opere, di opporvisi, di comprenderle interrogandosi. C’e’ un messaggio particolare che ti auspichi di comunicare tramite il tuo intervento?

Il lavoro presentato fa parte di una mia ricerca artistica che porto avanti da qualche anno: dallo studio della fotografia in generale e di cosa può essere la fotografia oltre che immagine visiva, alla ricerca della connessione / collisione / dialogo fra arte e scienza delle immagini fino allo studio del “DNA” della fotografia digitale, composta da codici e dati. Lavorando sui trinomi codifica/decodifica/ricodifica, errore/perfezione/interferenza, analogico/digitale/simbiosi, dati/memoria/capienza, accentuando e analizzando, anche i metodi di (rap)presentazione, in un certo senso la mia ricerca artistica è volta allo studio delle variabili inesplorate dell’immagine al fine di creare una filosofia della fotografia, degli apparecchi e delle immagini.

Trienala Ladina 2016 ”High Five”
Museum Ladin Ćiastel de Tor
San Martin de Tor, Val Badia

10.9.2016–11.6.2017

Foto: (1) Simon Perathoner. (2) Portrait Simon Perathoner foto Gustav Willeit

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