Music

July 20, 2016

Mari Boine a “I suoni delle Dolomiti”: luce ed eco dal Nord

Eugenia Postal

E’ dura affrontare la sfida di svegliarsi nel bel mezzo della notte (alle 2.30 per la precisione…) per scoprire se davvero vale la pena andare a sentire un concerto in alta montagna all’alba.

La meta non è proprio dietro l’angolo per i bolzanini: passo San Pellegrino, val di Fassa, Trentino, quasi al confine col Bellunese, da qui si prende una bella funivia che porta fin su a Col Margherita, 2.513 metri d’altezza. Tra una cosa e l’altra si arriva poco prima che il concerto abbia inizio, il posto è magico e la luce del giorno è già diffusa, si aspetta solo che spunti il sole, ma il vento e il freddo non perdonano, sembra pieno inverno lassù a quell’ora. Per chi non è abituato alle escursioni notturne in montagna, un trauma!

IMG_7849Tutti seduti tra le rocce davanti al palco, più che altro si sta ad ammirare l’incanto delle Dolomiti che si stagliano all’orizzonte, anche per cercare di dimenticare il gelo, nonché la domanda ricorrente che passa per la testa: ma chi c….o me l’ha fatto fare?!

Sul palco sale l’attesa cantante Mari Boine accompagnata da eccellenti musicisti, tra cui il suo chitarrista Roger Ludvigsen, il percussionista Snorre Bjerck e gli altri musicisti italiani arruolati per l’occasione, Corrado Bungaro al violino, Carlo La Manna al basso e Giordano Angeli alla chitarra e sax soprano.

Comincia il concerto, la musica si alza gentilmente nel vento e proprio in quel mentre spuntano i primi raggi pallidi del sole. Mari Boine ha una voce strepitosa, si mescola ai suoni folk della sua musica, quasi fosse un altro strumento ed anzi ricordando a tutti che lo strumento per eccellenza sta proprio dentro noi. Ascoltare questa cantante venuta dalla lontana Lapponia dal vivo in un contesto simile non ha eguali. Finalmente si capisce perché sono presenti (a quanto dice la stampa in questi giorni) ben tremila persone che hanno davvero desiderato essere lì in quel momento. L’energia che si accumula in un’occasione come questa fa venire i brividi (e non solo di freddo!) ed è quasi commovente, ripaga assai più del previsto.

IMG_7884Non si può dire che il repertorio sia sempre brillante, alcuni brani sono leggermente pop e meno interessanti di altri. In altri momenti invece l’equilibrio tra il folk-jazz di stampo nordico e le sonorità vocali quasi sciamaniche di Mari che rimandano alla tradizione del suo popolo, si sposano alla perfezione.

Tra un pezzo e l’altro Mari Boine racconta anche qualcosina di sé, parla della sua terra e di come in inverno il sole non sorga per due mesi interi. “Ma – dice – noi sappiamo che sta lì, sotto l’orizzonte, vediamo la sua luce, eppure non sorge mai e noi lo aspettiamo: il sole è bellissimo, il sole è il mio dio!” Mari è una donna davvero molto pacata e dolce nei modi, ma con una forza spirituale intensissima.

A conclusione del concerto sono appena le sette di mattina, non c’è occasione migliore per godersi una bella passeggiata in alta montagna e scoprire questi meravigliosi posti. Oppure si torna giù in funivia a fare colazione!

 

 

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