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July 19, 2016

L’incontro tra teatro e Tai Chi Chuan:
energia e consapevolezza

Mauro Sperandio

Sul palcoscenico, l’attore si impegna in un esercizio di consapevolezza, mimesi e trasmissione di emozioni. Trovato in se stesso il proprio equilibrio, l’attore porge, con un movimento che impegna corpo e anima, la vita del personaggio al pubblico.

I movimenti del Tai Chi Chuan hanno nomi curiosi: “afferrare la coda del passero”, “riportare la tigre in montagna”, “la gru bianca mostra le ali”, “separare la criniera del cavallo selvaggio”. Il rapporto con la natura, l’imitazione della natura, sono il copione da recitare perchè il movimento acquisti consapevolezza ed efficacia marziale, portando beneficio fisico e mentale a chi lo pratica.

L’incontro tra il meranese Renzo Protti, maestro di Tai Chi Chuan, e la regista Gabriela Renner, tra le fondatrici della compagnia teatrale Freiluft, diventa un momento di formazione e scambio tra due mondi così lontani tanto da incontrarsi. Un po’ come nel simbolo del Tao, in cui il bianco si distingue dal nero, entrambi scambievolmente si inseguono e l’uno contiene un po’ dell’altro.

 freiluft2

 Chi sono i FreiLuft?

Freiluft sono 4 donne, accomunate dalla stessa volontà di fare teatro per tutta la famiglia, che hanno unito le loro forze per un progetto condiviso. In Alto Adige, durante l’estate, ci sono tantissimi spettacoli all’aperto, ma non per i bambini. In questi due anni di attività, proponendo spettacoli per persone dai quattro ai novantanove anni, abbiamo avuto un grande successo. La risposta positiva del pubblico ci ha dato l´energia per proseguire su questa strada.

Come avviene l’incontro tra una compagnia teatrale ed un maestro di Tai Chi Chuan?

Il Tai Chi Chuan e il teatro hanno varie cose in comune, come il sapere gestire il proprio corpo, incanalando e trasmettendo energie in una determinata direzione. Il tempo per questa esperienza non è molto, circa otto settimane, e per imparare perfettamente il Tai Chi Chuan ci vogliono anni. Lo stesso vale per l’arte drammatica. Usiamo il Tai Chi Chuan per staccarci mentalmente dalla vita quotidiana, in modo da poterci tuffare con la “testa libera” nelle prove dei nostri spettacoli. L’iniziativa è stata accolta molto bene da tutto il gruppo e ci ha permesso di vedere la nostra attività da una diversa angolazione.

Come è entrata concretamente la pratica di quest’arte marziale nel vostro lavoro?

Renzo Protti, il nostro maestro Tai Chi Chuan, ci ha insegnato una sequenza di esercizi, che possiamo svolgere anche quando lui non c’è. Incorporiamo anche qualche movimento del Tai Chi nella mimica. Siccome i ruoli degli spettacoli di quest’anno sono tutti di animali, e facciamo tantissimi movimenti fisici, il Tai Chi Chuan ci prepara e aiuta.

freiluft1

Fare teatro comporta il vestire maschere e costumi, portando sulla scena vite di altri. L’arte marziale insegnata da Renzo è un grande esercizio di consapevolezza. In che modo il teatro vi ha aiutato a conoscere voi stessi e gli altri?

Nella scuola di recitazione si impara a conoscere se stessi, il proprio corpo,le emozioni, gli atteggiamenti. E si impara ad utilizzarli. Attraverso questo studio, è possibile ottenere una punto di vista essenziale.

Cosa proporrete al pubblico per questa estate?

Siete invitati tutti a vedere lo spettacolo Schaurige Schurken. Un pezzo scritto dal autrice Brigitte Knapp in lingua tedesca. Gli spettacoli si svolgeranno dal 5 al 19 agosto, presso il cortile del castel Rametz a Merano.

Le locandine degli spettacoli teatrali riportano i nomi dei protagonisti. Ad un maestro di Tai Chi Chuan, devo chiedere di presentarsi da solo…

Ho scoperto per caso il Tai Chi Chuan quindici anni fa, accompagnando un’amica ad un corso. Poco dopo lei ha smesso di praticare, mentre io, che ero rimasto subito affascinato da questa disciplina, ho continuato. Dopo circa sette anni di pratica, su impulso di Enzo Simeoni e Monica Architetto, miei maestri della scuola di Elicoides, ho intrapreso il percorso dell’insegnamento. Durante le lezioni ho la possibilità di trasmettere e condividere con gli altri la mia esperienza e, soprattutto, la gioia e il benessere che il Tai Chi mi hanno portato.

tai chi chuan

Cosa intendi per benessere, oltre a quello fisico?

Attraverso i movimenti sono riuscito a conquistare una consapevolezza maggiore di quella che è la mia fisicità. A livello mentale, la pratica del Tai Chi ha infuso in me un maggiore tranquillità, mi ha reso più riflessivo e meno impulsivo. Lavoro come commerciante e quotidianamente sono sottoposto allo stress che il mio mestiere comporta: il rapporto con fornitori e clienti, gli impegni e le difficoltà di ogni giorno mi portano – come tutti, ormai – a vivere ad un ritmo frenetico. Il Tai Chi mi offre uno spazio in cui rilassarmi e ritrovare un ritmo naturale.

Come avviene il tuo incontro con il Freiluft Theater?

Conosco Gabriela Renner da molti anni. Di recente, durante una serata tra amici, ci siamo trovati a parlare delle nostre passioni, lei per il teatro, io per il Tai Chi. Venuto a sapere della difficoltà che incontravano gli attori nel passare dalla vita di tutti i giorni a quella dei personaggi dello spettacolo che stavano preparando, ho suggerito a Gabriela di organizzare alcune lezioni di Qigong (ginnastica “energetica”) e Tai Chi. Attraverso semplici esercizi accompagnati da musica, i Freiluft hanno appreso degli strumenti utili per riacquistare padronanza  di se stessi e dei propri ritmi.

Rispetto ad una normale classe di praticanti, come ti sei trovato ad insegnare ad un pubblico che si identifica in una compagnia teatrale?

È stata un’esperienza interessante. La particolarità di questo breve corso è consistita nell’avere come allievi un gruppo di professionisti del teatro, interessati a due specifici aspetti del Tai Chi, ovvero alla possibilità di staccare dalla routine e di migliorare la loro capacità di movimento sul palco. In Schaurige Schurken, lo spettacolo con cui debutteranno il 5 agosto, gli attori impersonificheranno degli animali. Durante le prove ho provato a pensare quali movimenti del Tai Chi avrebbero potuto facilitare la recitazione, alleggerendone la fatica e aumentandone la naturalezza.

Ti piacerebbe, in futuro, insegnare in contesti diversi da quelli a cui sei tradizionalmente abituato?

Ogni esperienza nuova è un’occasione di crescita e per questo l’accoglierei con piacere. Il Tai Chi e il Qigong, in realtà, li pratichiamo quotidianamente tutti, senza accorgercene. Un pizzaiolo esperto, nel tempo, ha affinato ogni movimento che la sua attività richiede, quando quei movimenti sono effettuati nel rispetto del corpo e con consapevolezza il suo movimento diventa Tai Chi.
Riscoprire la semplice attività del camminare, la funzione e il movimento di ogni muscolo e articolazione, il peso che portiamo sul piede al suolo e il vuoto di quello che non lo tocca, svelano un’inaspettata, meravigliosa naturalezza. L’insegnamento mi porta a riscoprire i movimenti che ho appreso e pratico da anni, in modo da poterli insegnare, invitando a mia volta gli allievi a riscoprirsi.

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