Music

June 29, 2016

Tutto è permesso o quasi

Eugenia Postal

Nell’incantevole cornice di castel Fahlburg a Prissiano lunedì sera si sono esibiti gli Interzone. L’audace e giovane trio strumentale, vede il trombettista Mario Rom alla guida, accompagnato dal già citato contrabbassista Lukas Kranzelbinder, che ha partecipato al concerto d’apertura del Jazz Festival, e dall’impeccabile batterista Herbert Pirker. Il trio si è fatto riconoscere subito per la grande quantità di energia e vitalità portata sulla scena, giovani musicisti che non hanno paura di osare e di proporre idee fresche, sempre con la totale consapevolezza del genere proposto. 
Hanno presentato parte del loro album dal titolo “Everything is permitted”, album ispirato per i suoi temi ai racconti dello scrittore William Burroughs (da cui peraltro hanno tratto il nome della band), creando un filo omogeneo tra i diversi pezzi, senza però peccare di ridondanza, anzi, esponendo scenari continuamente nuovi e il pubblico presente non ha mancato di rispondere con entusiastico consenso. 

Expressway Sketches Südtirol Jazzfestival Alto Adige 2016

Non lo stesso posso dire del concerto di sabato sera in piazza delle Erbe a Bolzano, per cui si sono esibiti sul palco gli Expressway Sketches, propongono secondo la loro stessa definizione un repertorio in stile surf music anni sessanta con sonorità jazz. Nulla da obiettare sulla bravura e la professionalità dei musicisti, ma in quanto ad idee nuove molto poco soddisfacenti. Sicuramente interessanti per chi ha voglia di fare quattro salti, ho idea però che il pubblico bolzanino, anche quello della piazza, sia preparato ad assorbire uno stile più ricercato. La sensazione percepita è stata quella di voler cascare in piedi da parte degli organizzatori, ossia, non osiamo troppo per non scottarci, ma a mio parere meglio buttare un bel sasso in mezzo allo stagno e smuovere le acque.

Foto: Eugenia Postal

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.