Music

April 27, 2016

Roderick’s Dubious Instruments: le mille forme suonanti

Mauro Sperandio

A Telfs, poco lontano da Innsbruck, Roderich Pischl realizza strumenti musicali, alcuni noti, come chitarre e bassi elettrici, altri meno noti, come monocorda e “lettini musicali”. Tutti i suoi strumenti sono però accomunati dall’originalità delle forme, dalla cura per i dettagli e – cosa percepita – dalla viscerale intenzione di condividere la magia che il suono può realizzare.

Il laboratorio di Roderick è aperto al pubblico per corsi e visite, entriamo dunque a curiosare tra strumenti ed idee…

 Corde che vibrano nell’aria: quali immagini ti evocano? Quali sensazioni ti provocano?

Quando le corde dei miei Monocorda e BodyTAMpure vibrano nell’aria provo una sensazione di rilassamento e pace profonda.

Come nasce la tua passione per la musica e gli strumenti musicali?

Circa 25 anni fa ho iniziato a suonare le percussioni africane e poi il Didgeridoo. Mi è capitato di trovarmi da un mio amico in Austria perchè volevo comprare da lui uno djembé ed ho visto uno strumento che mi ha colpito. Quando gli ho chiesto che cos’era, lui mi ha risposto: ‘sdraiati che te lo faccio provare’. Ha appoggiato lo strumento sul mio corpo disteso ed ha iniziato a suonare. Si trattava di un Monocorda che si suona sul ‘paziente’ sdraiato, cioè una BodyTAMpure.  E’ stata un’esperienza così rlassante che ho deciso di cimentarmi a costruirne uno. Ugualmente, prima di un viaggio in Africa, volevo portare con me una piccola chitarra elettrica, per questioni di praticità, ed ho deciso di costruirmela. Così è iniziato tutto!

Roderick's Dubious Instruments08_KoTaMo

Quali generi musicali ascolti?

Ascolto praticamente quasi tutto: molto jazz, il vecchio buon rock, musica chillout e naturalmente musica africana con tante percussioni!

Oltre alle percussioni crei cordofoni con registri gravi ed acuti. Hai preferenze per uno dei due registri?

Non ho delle preferenze particolari per toni gravi o acuti. Quello che mi piace più di tutto è il ritmo!

Che tipi di strumenti musicali realizzi?

Costruisco chitarre elettriche e bassi ‘speciali’, per forme e materiali, in cui tutto (inclusa la meccanica) è fatto a mano da me! Si tratta di pezzi unici. Poi faccio e riparo djembé africani e vari altri strumenti della famiglia del monocorda. Si tratta di strumenti con un corpo di risonanza in legno rettangolare, con molte corde che però vengono accordate tutte con lo stesso tono. Questi strumenti si usano sia per meditazione e rilassamento, nell’ambito delle discipline energetiche, ma anche in contesti di terapia della medicina più tradizionale, come cura palliativa, per i pazienti oncologici, per pazienti anziani o disabili.
Oltre a questi strumenti sperimento molto altro….

Come ti è venuta l’idea di creare strumenti con materiali e forme non convenzionali?

La scelta di costruire i monocorda è nata dalla mia esperienza diretta dello strumento e dal desiderio di poter aiutare attraverso il suono altre persone a stare meglio. Non ero però soddisfatto dei modelli molto elementari che c’erano sul mercato. Volevo creare uno strumento che fosse anche bello e particolare, fatto con materiali pregiati e rifinito fin nei minimi dettagli.
Le chitarre, i bassi e così via sono molto speciali per forme e materiali perchè amo le cose ‘un po’ strane’. Non a caso il mio brand si chiama Dubious Instruments!

Roderick's Dubious Instruments04_Leonardo

La musica è tradizionalmente una forma di intrattenimento, in che modo i tuoi strumenti diventano “fonti di benessere”?

E’ molto semplice: il corpo umano è costituito per l’80% di acqua. Se lanci un sasso in uno stagno, si vedono chiaramente onde che si espandono sulla superficie dell’acqua. Lo stesso succede con le vibrazioni prodotte dal suono degli strumenti e le nostre cellule, che vengono così massaggiate dolcemente. Attraverso questo massaggio musicale le tossine prodotte dal nostro corpo vengono ‘scomposte’ e, bevendo molta acqua, possono essere meglio eliminate.

Oltre a produrre e vendere, organizzi dei laboratori in cui il pubblico può costruire i propri strumenti. Come si svolgono e che soddisfazioni ti portano queste esperienze?

Sì, organizzo dei laboratori con un solo partecipante che, sotto la mia guida, costruisce il suo ‘strumento dei sogni’ nel mio laboratorio, in Tirolo. Ci vogliono circa una decina di giorni. Finora ho avuto partecipanti provenienti dall’Austria, dall’Olanda, dalla Francia e dalla Svizzera, che oltre all’esperienza di liuteria hanno anche goduto delle bellezze del Tirolo.
E’ molto interessante vedere che tipo di persone scelgono di costruirsi uno strumento. Principalmente chi costruisce un monocorda è un privato che vuole lo strumento per sé, ma ci sono anche sempre più terapeuti che li vogliono usare nel loro lavoro. Ci sono poi ragazzi che vengono per costruirsi una chitarra elettrica proprio come la sognano, perchè sono appassionati musicisti. È sempre un’esperienza fantastica conoscere e lavorare con queste persone.

Roderick's Dubious Instruments07_BodytamBLUEra

Che progetti hai per il futuro?

Ho il progetto di espandere la mia attività e di espandere il mio laboratorio. Vorrei fare molte nuove chitarre e bassi e sviluppare la linea di strumenti terapeutici con il nuovo arrivato della famiglia: la ‘Klangliege’ (che potremmo tradurre con lettino di suono). Si tratta appunto di uno strumento musicale che è costruito come un lettino da massaggi, su cui ci sono naturalmente le corde musicali. Il terapeuta suona le strumento mentre il paziente ci è sdraiato sopra. L’esperienza è molto intensa e da provare!

Il tuo laboratorio deve essere un posto decisamente interessante…

Per gli interessati sabato 4 giugno 2016 c’è il giorno delle porte aperte del mio laboratorio a Telfs (a venti chilometri da Innsbruck, lungo la valle dell’Inn) in cui è possibile vedere e soprattutto provare i miei strumenti!  
Nella sezione news del mio sito ci sono tutte le informazioni sul giorno delle porte aperte e sui prossimi GongBäder (I bagni di suono), esperienze di rilassamento di gruppo di 2 ore in cui ci si rilassa sdraiati, al suono di gong e monocorda, in una stanza o in riva ad un lago.

Foto: © Valerio Donghi; © Roderick’s Dubious Instruments;

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