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February 17, 2016

Generazione Kplus. Un giovane critico alla Berlinale 2016 #01

Alessandro Finetto
Alessandro è il più giovane redattore di franzmagazine. Ha 12 anni, e già si cimenta per noi nella critica cinematografica, come inviato speciale - insieme alla mamma Cristina Vezzaro - dalla Berlinale 2016. Ecco il suo racconto dei primi giorni a Berlino.

Questo è il mio primo film festival e in quanto tale sono molto eccitato e contento. Essendo la prima volta che mi muovo nel mondo del cinema internazionale sono un po’ disorientato, per questo ho con me una discreta guida (mia madre) che mi spiega ciò che devo fare.

Il secondo giorno da quando siamo arrivati a Berlino, dopo le spiegazioni, ho visto tre film in due diversi cinema (da solo!!). Innanzitutto mi sono separato da mia madre alla metro (in tedesco U-bahn se vi servisse) e ne ho presa un’altra. Fortunatamente in questo periodo ci sono molte persone straniere che parlano inglese (anche se qui la maggior parte della gente parla un po’ di inglese) venute ad assistere al film festival. Essendoci un pro c’è anche un contro per me: anche se so un po’ l’inglese non sempre riesco a capirlo tanto da rispondere sul momento.

A questo proposito vi racconterò un aneddoto di questi giorni: stavo aspettando il bus a una fermata miracolosamente trovata grazie all’aiuto di un’amica quando mi si avvicina un signore che mi chiede una cosa incomprensibile in tedesco. Io prontamente rispondo con la classica risposta preconfezionata: “Sorry, I don’t speak German.”Il signore allora mi ripete pazientemente la domanda in Inglese, ma io continuo a capire solo alcune parole e grazie ai suoi gesti capisco che c’entrano il biglietto e l’autista. Avendo già io il cervello fuso dalla sveglia mattiniera e faticando molto a ragionare, (non giudicatemi per questo) ho deciso di togliermelo di torno con un : “I think so.”

Dato che non ho molto da fare, arrivo al cinema sempre tra i primi. I posti della sezione Generation Kplus (la mia) non sono assegnati a ogni persona: ognuno ha la certezza di averne uno, ma può sceglierlo solo se arriva tra i primi in sala. Con questa assegnazione dei posti, io che arrivo tra i primi mi devo sorbire la processione di gente che chiede: “Is it free?” o “Ist das frei?”. Probabilmente in questi giorni ho sentito più queste frasi che qualunque altra. La cosa bella è che così posso scegliermi i posti migliori, cioè quelli subito dopo i posti riservati allo staff del film e alle giurie.

Le giurie sono divise in giuria dei grandi, composta da tre esperti del settore giovanile, e in giuria dei piccoli, composta da dieci bambini di Berlino (immensa ingiustizia), che guardano le prime di tutti i film (finora si sono sempre seduti davanti a me) e li giudicano. Dopo l’intervento delle due giurie su tutti i film verrà proclamato il vincitore del film festival.

Cominciamo a parlare di film. In un film festival, i film che guardi non sono i film commerciali, sono sempre film fatti bene che vengono selezionati tra più di 2000 proposte. Mi sento un po’ deluso dal punto di vista della sezione Generation Kplus, che ha i film in lingua originale, i sottotitoli in inglese e una voce che parla sopra a quella originale in tedesco (voice-over). La voce rovina tutto… Sarebbe molto meglio mettere due linee di sottotitoli: una in inglese e una in tedesco.

E da Berlino, con le prime impressioni, è tutto.

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