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September 28, 2015

Ostriche e vino: gastronomia nella Tridentum romana

Veronica Saggiorato

Vi siete mai chiesti cosa mangiavano gli antichi romani a Trento e nei dintorni? O come potevano essere le cucine e le cantine del I secolo a.C.? Se i fast food sono un’invenzione dei nostri tempi oppure quanto era raffinato il vino?
Un divertente modo per trovare risposte a queste domande è la visita a ingresso libero della mostra Ostriche e vino: in cucina con gli antichi romani, presso il Palazzo Lodron a Trento.

Negli spazi interrati di Palazzo Lodron, in seguito a lavori di ristrutturazione, sono stati rinvenuti elementi caratterizzanti l’antica Tridentum: alcuni resti della cinta muraria meridionale, che faceva parte di quella che circondava l’intera città ed era provvista di passerelle in legno per il passaggio e il controllo del confine, e un cardo minore, facente parte di un reticolato di strade che divideva la città in isolati rettangolari, sul quale si affacciavano una serie di edifici, di cui sono state recuperate alcune rovine. Di queste ultime possiamo infatti distinguere una casa privata con latrina a seduta, un’altra casa privata con cucina e dispensa, una bottega vinaria riconoscibile dalle impronte lasciate da sei tini e alcuni esempi di impianti di riscaldamento e di rete fognaria.
In questi ambienti suggestivi la mostra Ostriche e vino funge da macchina del tempo e insieme all’immaginazione trasporta il visitatore nelle strade affollate tra i cibi e le bevande di quell’epoca.

Ostriche-e-vino_foto-M.Gallandra_P.Pisetta

Pannelli illustrativi spiegano brevemente di quali pietanze i Romani preferivano cibarsi, da quelli di tutti i giorni, come veloci pasti frugali a metà giornata accompagnati da vino annacquato e spesso aromatizzato per nascondere il gusto forte a volte sgradevole, a quelli più raffinati, destinati al tavolo degli aristocratici, come le ostriche provenienti dall’Adriatico. Qua e là sono spiegate anche alcune curiose antiche ricette, come il Garum, una salsa piccante a base di pesci grassi e molte spezie lasciata riposare per parecchi giorni.
Non mancano anche esempi di raccoglitori per cibi e vini, particolari teglie “antiaderenti”, rese impermeabili da uno strato di vernice rossa, e utensili in vetro, materiale già all’epoca abilmente lavorato.
Un particolare monumento funebre, ritrovato a Passau nella Baviera orientale, testimonia quanto fosse importate all’epoca la città di Trento per i traffici commerciali. La lapide è infatti dedicata a Publio Tenatio Essimno, un commerciante di vini di 57 anni deceduto durante un viaggio e residente nella nostra città.

Ostriche e vino, foto L.Moser_3

La mostra sarà visitabile fino all’8 gennaio 2016, da martedì a venerdì ore 10-12.30 e 14.30-17
chiuso nei giorni festivi7. Un’occasione divertente per conoscere alcuni aspetti impensati della quotidianità dei trentini dell’antica età imperiale. Un viaggio indietro nel tempo di due millenni in mezzo a cibi e “fast food” all’antica tutti da scoprire.

Foto: 1,2 Gallandra e Pisetta; 3 L.Moser

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