Motherlode Studio-Visit #02. Mara Cassiani

Anna Quinz

Nell’intervista di ieri Filippo Andreatta l’ha definita “sportiva”. Io da parte mia posso dire che tutte le volte che ho incontrato Mara Cassiani indossava abiti “prestati” dall’universo dello sport (quello figo, però) come felpe, pantaloncini da tennis, polsini in spugna… e si spostava sullo skateboard più grande che io abbia mai visto (un surf su cui puoi ballare, l’ha chiamato lei). Quindi, la definizione mi pare calzante. Ma Mara è un sacco di altre cose oltre a questo. Una splendida performer, regista “post digitale” che lascia il segno, amante e ricercatrice degli universi più trash e kitsch del nostro vivere quotidiano, che sviscera, rilegge, ripensa e trasforma magicamente nella robe più figa che mai avete visto, una dj che anima le piste, la mamma di Otto. Dei cinque artisti che abbiamo scelto di presentarvi – quei cinque che domenica 2 agosto a Motherlode presenteranno uno “studio” ciascuno dei loro attuali “lavoro in corso” – è quella che ho incontrato più di recente, visto che è stata a lungo ultimamente a Bolzano per un progetto con arge/kunst e ben due presenze a Bolzano Danza. Ci siamo fatte qualche caffè insieme, qualche pizza e birra (senza glutine, please) e ce la siamo raccontata un po’, cosa che mi ha finalmente permesso di conoscerla meglio, visto che prima ci eravamo solo incrociate al volo nei corridoi di Centrale Fies. E ora che un po’ di più la conosco, beh, la amo ancora più di prima. Per tutte le ragione di cui sopra, e per altre che restano tra noi. Ma basterà venire a vederla a Fies domenica, per amarla anche voi.
Lo studio che porterà a drodesera è “You can (not) Advance”, un lavoro che fa parte di un ciclo di studi che Mara sta portando avanti da tempo, studi sul presente e sull’evoluzione umana, nel momento in cui il denaro diventa unico fattore evolutivo della specie. Serve altro per incuriosirvi?
Qui sotto, stesso format, stesse domande, ed ecco anche Mara a rispondermi e a raccontarsi, come solo lei sa fare.

Immaginati cercatrice d’oro per un momento. Dove andresti a cercarlo il tuo oro?

Arte, immaginazione, presente, senso umano = Fantasia

La tua vena madre, dove si trova? E dove e per cosa scorre il tuo sangue?

Creare immaginari e ascoltare tutta la Musica che si può e fare anche la mamma di Otto.

Cosa significa, cosa rappresenta, cos’è Centrale Fies per te?

Creazione + protezione + attenzione + calore + feeling espressivo = ORO

La cosa più bella che hai fatto dall’ultima volta che franz ti ha intervistato (cosa che è successa qui)?

Un djset, due performance, di cui una sulla spa e il relax …… Sognare una giornata in spa e poi passare delle notti in un campeggio, tentando di ricaricare il telefono ogni notte nel bagno delle signore. E conoscere delle persone favolose durante il festival di Bolzano Danza

Domenica presenterete tutti uno studio del vostro ultimo lavoro. La dimensione dello studio, per noi spettatori, è estremamente affascinante. È un po’ entrare nel lavoro, nel work in progress, di voi artisti. Per te cosa significa metterti a nudo, a metà di un percorso creativo e mostrare al pubblico uno studio, appunto, di ciò che stai facendo?

A volte le prove sono più belle del lavoro stesso, a volte le amiamo più del lavoro finito <3

Ti influenza in qualche modo, poi nella realizzazione finale che verrà, il sentimento degli spettatori verso questa fase intermedia?

#nonlosoancora

E di questo progetto che presenti, cosa puoi svelare, in anticipo? Tipo uno slogan, come dovessi convincermi a venire a vederti (anche se naturalmente io sono già più che convinta).